Una vecchia fabbrica di floppy disk si è trasformata in un centro per la coltivazione idroponica di lattuga. Ci troviamo in Giappone nella località di Yokosuka dove fino ad un paio di decenni fa era presente uno stablimento Toshiba per la produzione di floppy disk. Altri esperimenti analoghi sono in corso a Dubai e Singapore.
Una vecchia fabbrica di floppy disk si è trasformata in un centro per la coltivazione idroponica di lattuga. Ci troviamo in Giappone nella località di Yokosuka dove fino ad un paio di decenni fa era presente uno stablimento Toshiba per la produzione di floppy disk. Altri esperimenti analoghi sono in corso a Dubai e Singapore.
Le tecnologie progrediscono in fretta e i floppy disk sono ormai in disuso. Ecco allora l’idea di dare un nuovo volto ad uno stablimento abbandonato e di trasformarlo in un centro per la coltivazione idroponica, rivolta soprattutto a lattughe, spinaci e insalate.
La fabbrica era chiusa già dai primi anni Novanta e risultava abbandonata da alcuni decenni prima di giungere a questo interessante punto di svolta. La lattuga e le altre verdure a foglia non vengono coltivate nel terreno ma su una formulazione speciale a base di sostanze nutritive specifiche per le piante, come richiede l’agricoltura idroponica.
Si tratta di un esempio della possibilità di continuare a coltivare recuperando spazi abbandonati ora che i terreni agricoli sono sempre più esposti al consumo di suolo e tendono a scomparire, ricoperti dal cemento, o a non risultare più fertili e adatti alla coltivazione.
Questo tipo di coltivazione permetterebbe anche un risparmio idrico, dato che le insalate prodotte nello stablimento giapponese sono così pulite da non dover essere lavate. La coltivazione avviene in grandi camere bianche dove temperatura, illuminazione e pressione dell’aria vengono costantemente monitorate.
Le stanze di coltivazione sono prive di batteri e di polvere. Le colture sono praticamente sterili e ciò aumenta la loro vita sugli scaffali del supermercato. Non vi sono parassiti o insetti che possano attaccare le piante, dunque non vengono utilizzati pesticidi.
Il primo raccolto destinato alla vendita ha avuto luogo a novembre 2014 ed ora la produzione di insalata e verdure continua. Le prime insalate hanno raggiunto sia le mense aziendali di Toshiba che alcuni grandi magazzini giapponesi.
Verdure, insalate, lattuga e erbe aromatiche continueranno ad essere prodotte proprio grazie alla coltivazione idroponica e si prevede che presto possano raggiungere i supermercati giapponesi. Ulteriori esperimenti simili, per conto di altre grandi aziende, come Sony e Panasonic, sono in corso di sperimentazione a Dubai e a Singapore. La coltivazione idroponica contribuirà a sfamare il mondo?
Marta Albè
Fonte foto: theguardian.com
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