Classe 1986, Mukiibi subentra a Carlo Petrini alla guida dell’associazione fondata nel 1986. Un cambio di passo e una rigenerazione fortemente voluta dallo stesso patron del movimento che coinvolge attualmente 160 Paesi nel mondo
Indice
Sono nato sulle sponde settentrionali del lago Vittoria, nell’Uganda centrale in una tipica famiglia relativamente numerosa. La nostra principale fonte di sostentamento, come per molte altre famiglie a basso reddito della regione, era l’agricoltura mista (…) È così che ho appreso l’importanza dell’agricoltura e della produzione alimentare.
Con queste parole Edward Mukiibi si presenta con una lettera pubblicata sul sito di Slow Food, associazione della quale è alla guida dal 16 luglio 2022. Una data che per il movimento e per i Paesi che raccoglie è entrata nella storia.
In occasione dell’ottavo congresso Internazionale, alla presenza di oltre 50 delegati, è avvenuto il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e il passaggio di testimone dalle mani del patron Carlo Petrini che dopo 30 anni lascia la presidenza in favore dell’ugandese Mukiibi.
Nuova linfa per affrontare nuove sfide
La necessità di una trasformazione, di nuovo vigore da imprimere all’azione dell’associazione della chiocciola rossa sono racchiuse nelle dichiarazioni dello stesso Petrini:
Abbiamo bisogno di una governance che lasci spazio alle nuove generazioni, dobbiamo avere la capacità di coniugare il nuovo con la storia, di avere coscienza che il percorso fatto fino a oggi ha permesso il conseguimento di obiettivi che sembravano irraggiungibili (…) c’è quindi bisogno di farci affiancare e indirizzare dalla creatività e dall’intuizione di soggetti nuovi capaci di interpretare il presente, per poi delineare la traiettoria che consentirà il raggiungimento di traguardi futuri.
Chi è il nuovo presidente di Slow Food
Il 1986 è l’anno in cui nascono sia Slow food che Edward Mukiibi, verrebbe quasi da dire un segno del destino. Fin da bambino Edward capisce l’importanza dell’agricoltura: la famiglia che gestisce una fattoria e lui aiuta anche con la raccolta negli orti.
A scuola invece l’agricoltura era usata come una punizione e monito verso chi arrivava tardi in classe, parlava lingue locali diverse dall’inglese, commetteva altre infrazioni. Motivazioni per la quali era spesso in “punizione” nel giardino della scuola.
Passano gli anni e la sua propensione è sempre più chiara. Nel 2005 si iscrive all’Università Makerere di Kampala dove segue il corso triennale in Agricoltura e gestione del territorio: in questo periodo avvia un progetto di educazione alimentare nelle scuole, basato sulla valorizzazione di pratiche agro-ecologiche, risorse locali e promozione dei sistemi agricoli tradizionali.
2008, l’anno dell’incontro con Slow Food
Attento alle possibilità offerte dall’agricoltura rigenerativa, in quanto capace di rendere i sistemi locali più resilienti anche davanti alle calamità come la siccità, educatore e agronomo, il cammino di Mukiibi incrocia quello del movimento del 2008 quando, a 22 anni, è invitato a Terra Madre.
Intanto in patria è richiesto come ispettore per enti certificatori del biologico; diventa consulente in piccole aziende orientate verso la transizione di un nuovo modello agricolo; continua l’impegnato con la fattoria di famiglia che produce caffè, banane, vaniglia, cacao, ortaggi, mango.
Nel 2013 entra nel Consiglio di Amministrazione di Slow Food, l’anno successivo è vicepresidente di Slow Food. Nel 2015 diventa Executive Director di Slow Food Uganda, membro dell’Advisory Board americano del Food Think Tank e anche dell’Advisory Board dell’Agro Ecology Fund. Nel 2019 completa il Master in Gastronomia all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, frazione del comune di Bra dove era stata fondata proprio Slow Food.
«È il momento giusto per ricostruire, rafforzare e rinnovare. Anche le più piccole azioni messe in campo dalle nostre…
Posted by Slow Food Italia on Saturday, July 16, 2022
La nomina è sicuramente un riconoscimento per l’impegno concreto per un lavoro certosino e concreto che sposa i valori di Slow Food, votati alla fortificazione di sistema alimentare che garantisca cibo buono, pulito e giusto a tutti. Come dichiara il Presidente Edward Mukiibi:
È il momento giusto per ricostruire, rafforzare e rinnovare. (…) siamo una famiglia globale: ciò che riguarda uno di noi riguarda tutti, indipendentemente dalle differenze geografiche, sociali e culturali. (…) Lo scopo rimane lo stesso: dar vita a un sistema alimentare che garantisca cibo buono, pulito e giusto a tutti. È questo il nostro ruolo comune, abbracciamolo con convinzione.
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Fonte: Slow Food
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