Un team di ricercatori negli Stati Uniti sta lavorando alla realizzazione di una nuova varietà di uva che prenda le migliori caratteristiche delle specie Vitis vinifera e Muscadine, ovvero sia di ottima qualità ma allo stesso tempo in grado di resistere alle malattie
Negli Usa si sta lavorando alla realizzazione di una super uva. Di cosa si tratta? Di una nuova varietà che dovrebbe unire insieme le migliori caratteristiche della Muscadine (il più popolare vitigno americano) e la Vitis vinifera (uva a grappolo).
Una sfida che renderebbe la nuova uva più resistente alle malattie ma anche di maggiore qualità. L’obiettivo è infatti arrivare ad una varietà resistente, in grado di contrastare meglio l’oidio, la pronospora e il marciume nero (come la Muscadine), ma dalla buccia più sottile, la consistenza croccante e l’assenza di semi (caratteristiche della Vitis vinifera).
Per la realizzazione di questo progetto, coordinato dall’Arkansas Agricultural Experiment Station, è a disposizione una sovvenzione di ben 7 milioni di dollari da parte del National Institute of Food and Agriculture del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.
Per supportare la ricerca sulla produzione di colture speciali in tutto il Paese è già all’opera un team di 32 persone provenienti da tutta la nazione. Il progetto ha sei gruppi di lavoro che dovranno trovare le soluzioni migliori relativamente a genetica, breeding, patologia, qualità, marketing e produzione.
Come ha dichiarato il professor Threlfall, associato di enologia e viticoltura presso il dipartimento di scienze alimentari:
Questo progetto è stato in lavorazione per un decennio, in attesa dei partner di progetto giusti per formare questo team. Il nostro obiettivo è l’introduzione di cultivar resistenti alle malattie con una migliore qualità della frutta che porti a un’industria dell’uva statunitense più resiliente.
Si parla di una vera e propria sfida in quanto vi è il problema di un diverso numero di cromosomi di base. Ogni specie ha infatti un numero particolare di queste strutture che contengono il DNA e quando due specie con un numero diverso di cromosomi vengono incrociate, è complicato ottenere progenie fertili o ibridi stabili. Questo può comportare difficoltà nel trasferire in modo efficace le caratteristiche desiderate (come resistenza alle malattie o qualità della frutta) da una specie all’altra.
Mark Hoffmann, professore associato e specialista in divulgazione presso la North Carolina State University, dirige il team di produzione e spera che i risultati aprano nuove porte alla produzione di uva.
Le uve ibride hanno un grande potenziale, soprattutto in aree in cui la produzione tradizionale di uva è difficile e non conveniente. Questo progetto ci consente di valutare il germoplasma e le cultivar Muscadine e ibride in una vasta regione degli Stati Uniti meridionali e di avvicinare il potenziale di tali cultivar al coltivatore.
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Fonte: Arkansas Agricultural Experiment Station
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