La produzione vinicola è seriamente minacciata dagli impatti del cambiamento climatico che potrebbe rendere inutilizzabile il 56% degli attuali vigneti. Una campagna ha mostrato gli effetti nel tempo di tutto ciò su una semplice bottiglia di vino
Il cambiamento climatico sta avendo un impatto irreversibile su molti aspetti della vita quotidiana e l’industria vinicola non fa eccezione. A lungo termine, ad esempio, un aumento della temperatura globale di 2°C potrebbe rendere inutilizzabile il 56% degli attuali vigneti.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e agire finché si è in tempo, il produttore di vino australiano Ampersand Estates ha presentato una cuvée speciale. Intitolato Tomorrow’s Vintage, ruota attorno a un vino che anticipa i tempi e in cui ogni bottiglia non è completamente piena.
Il motivo? Riflette le perdite che saranno causate alla cantina dal riscaldamento globale con un’immagine che, come si è soliti dire, vale più di mille parole. Questa campagna lo ha dimostrato in modo brillante e creativo.
Nel 2100 la bottiglia avrà solo il 44% di vino
In collaborazione con il Wildlife Land Trust, il marchio ha già creato tre bottiglie del suo vino, Shiraz, per annate che si immaginano essere nel 2040, 2080 e 2100 e che contengono sempre meno vino. L’annata 2040, ad esempio, è piena solo all’86%, una statistica relativa al numero di terreni coltivati che saranno ancora fruttuosi.
La situazione però va drasticamente calando con il passare degli anni. Mentre l’anno 2080 si fermerà a circa il 56% del contenitore, l’anno 2100 vedrà ancora meno vino dato che la bottiglia ha al suo interno solo il 44% di vino.
Sul retro delle etichette è presente anche un codice QR che rimanda al sito ufficiale di Tomorrow’s Vintage, dove gli internauti sono invitati a firmare un modulo per contribuire a proteggere le terre vitivinicole e, più in generale, il pianeta.
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