La cimice assassina è un prezioso alleato nella lotta alla Xylella, nuovo studio

La Zelus renardii, conosciuta come cimice assassina, potrebbe essere un alleato importante nella lotta alla Xylella. A scoprilo un nuovo studio italiano

La cimice assassina sarebbe in grado di bloccare l’avanzare della Xylella, secondo uno studio condotto dall’Università di Bari. Come? Semplicemente fungendo da predatore naturale per la “sputacchina”, un parassita dell’olivo che agisce come vettore del pericoloso batterio.

La ricerca, condotta da un team guidato dall’entomologo Francesco Porcelli, del dipartimento di Scienze del suolo dell’Università di Bari e pubblicata sulla rivista Insects, è stata svolta in due parti: la prima comprendeva un’analisi dei metadati in una raccolta della bibliografia degli ultimi 165 anni, la seconda invece prevedeva l’osservazione diretta delle predazioni.

I risultati hanno mostrato che la cimice assassina (Zelus renardii) può essere un prezioso alleato per combattere la Xylella che negli ultimi anni ha devastato gli ulivi pugliesi. La sua azione è infatti mirata a tenere a bada la cosiddetta “sputacchina”, vettore del batterio, con il vantaggio di non dare fastidio ad altri tipi di insetti (ape compresa), né tantomeno presentando dei rischi per l’uomo. Inoltre “non è un fitofago parassita delle piante”.

Tutti i vantaggi che lo rendono, almeno in teoria, l’insetto perfetto nella lotta alla Xylella.

Come sostengono gli autori dello studio, la cimice assassina:

sceglie le sue prede in base ai loro habitat, che includono le piante ospiti delle prede, l’abbondanza, le dimensioni e la mobilità delle prede che incontra.

E la sua predilezione sarebbe proprio per la sputacchina, tanto pericolosa per l’attecchimento della Xylella.

prede cimice assassina studio infografica

©Insects

Come conclude lo studio:

Pertanto, Zelus renardii è un importante componente di gestione integrata dei parassiti (IPM) per limitare le pandemie di Xylella fastidiosa e altre invasioni di parassiti.

cimice assassina xylella studio

©Insects

Il professor Porcelli in merito ai risultati dello studio ha dichiarato:

gli esperimenti suggeriscono che LAB (Leafhopper Assassin Bug-Cimice Assassina delle Cicaline) è un promettente agente di biocontrollo di alcuni importanti parassiti dell’olivo. Le caratteristiche del LAB lo rendono un candidato interessante per programmi di biocontrollo e per gestire l’infezione da Xylella fastidiosa pauca ST53 oltre a mitigare il danno causato da altri parassiti legati all’olivo. (…) occorrono nuovi finanziamenti per approfondire gli studi in campo e tentare di arginare la diffusione della Xylella attraverso il controllo delle infezioni.

Adesso resta però da capire il modo concreto per poter utilizzare questo insetto contro la Xylella e altri parassiti dell’olivo. Si pensa ad esempio di allevare grandi quantità di cimici assassine, immettendole poi nei campi e usandole sostanzialmente come una sorta di insetticida naturale.

Fonte: Insects 

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