Raimati Ghiuria è anche chiamata la “Regina dei Miglio” e non a torto. Non solo ha coltivato e preservato 30 varietà di miglio raro, ma ha anche formato centinaia di donne nella coltivazione di questi cereali nutrienti
Nel villaggio di Koraput, nell’Odisha, in India, c’è una donna che ha tenuto stretta a sé l’importanza vitale della coltivazione di cereali resilienti come il miglio, capaci di fornire un’opzione economica e nutriente e di sfidare la crisi climatica.
È Raimati Ghiuria, che, a nemmeno 40 anni, in questi luoghi apparentemente sperduti dell’India, è stata in grado di coltivare e salvaguardare 30 varietà di miglio non comuni, ma ha anche di fornire una corposa formazione a numerose donne nell’arte della coltivazione del miglio.
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E se il recente vertice del G20 ha visto una partecipazione significativa da parte di delegati globali provenienti da 19 Paesi tra cui Australia, Cina, Italia e Unione Europea, tra gli eminenti invitati c’era anche lei, avvolta in un magnifico sari etnico e con i capelli acconciati con fiori, chiamata a commemorare l’Anno internazionale del miglio.
Ho avuto l’opportunità di parlare con persone provenienti da tutto il mondo del nostro villaggio e del nostro contributo alla conservazione del miglio. Mi chiamavano la ‘Regina del miglio’, racconta con orgoglio Raimati a The Better India. Così tante persone mi hanno circondato per scattare foto. Per me è stata un’esperienza unica.
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Nata e cresciuta in una famiglia di agricoltori, Raimati ha potuto studiare solo fino alla classe settima (la nostra seconda media). Fin dall’infanzia si è interessata alla coltivazione dei raccolti.
Adesso non ricordo nessun insegnamento scolastico, so solo come conservare e coltivare il miglio che ho imparato sul campo, dice.
Col tempo, è diventata un’esperta nella conservazione dei semi autoctoni: finora ha preservato 72 varietà tradizionali di riso e almeno 30 varietà di miglio, tra cui Kundra bati mandia, jasra, juana e jamkoli.
La coltivazione del miglio è stata per lei un’esperienza trasformativa, che l’ha poi portata a guidare un gruppo di auto-aiuto di donne agricoltrici e aziende agricole-produttrici. Trasformano il miglio in prodotti a valore aggiunto come pakoras e laddus, che vengono venduti nei mercati locali.
Con l’aiuto di Padma Shri Kamala Pujari, si è infatti associata a un’organizzazione no-profit con sede a Chennai, la MS Swaminathan Research Foundation (MSSRF), che mira a promuovere strategie per la crescita economica e all’aumento dell’occupazione delle donne povere nelle aree rurali.
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Per portare avanti il lavoro, Raimati ha ora formato altri 2.500 agricoltori nel suo villaggio affinché adottino le tecniche di coltivazione del miglio.
Perché puntare sul miglio?
- Il miglio può crescere in terreni molto poveri e una sua coltivazione sostenibile può sostenere un’agricoltura resiliente al clima: il miglio è spesso indicato come coltura resistente al clima perché può crescere su terreni aridi con input e manutenzione minimi, è tollerante o resistente a malattie e a parassiti
- Un maggiore commercio di miglio può migliorare la diversità del sistema alimentare globale: il miglio, compreso il sorgo, rappresenta meno del 3% del commercio globale di cereali. Quindi si tratta di un’opzione preziosa per aumentare la diversità della produzione e mitigare i rischi legati allo shock di produzione
- La produzione sostenibile del miglio può combattere la fame e contribuire alla sicurezza alimentare e alla nutrizione
- Un maggiore consumo di miglio può offrire opportunità ai piccoli agricoltori per migliorare i propri mezzi di sussistenza, creando ulteriori fonti di reddito
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