Infiamma la protesta dei viticoltori francesi contro le importazioni dalla Spagna. In preda alla rabbia e all'esasperazione, un nutrito gruppo di produttori ha distrutto centinaia di bottiglie, facendo scorrere il vino straniero sull'autostrada. Nel Paese le proteste andrà avanti finché il Governo non deciderà di intervenire per tutelarli
Prima hanno bloccato il traffico autostradale al confine spagnolo, poi hanno inziato a distruggere le bottiglie scaricate dai camion, versando per strada fiumi di vino (sia rosso che bianco) e Champagne provenienti dalla Spagna. I viticoltori francesi non hanno la minima intenzione di restare con le mani in mano e negli ultimi due giorni stanno organizzando azioni di dura protesta.
“Oggi il vino spagnolo non entrerà in Francia” hanno gridato centinaia di produttori dei dipartimenti dell’Aude e dei Pirenei Orientali, che l’altro ieri hanno creato disagi al casello di Boulou, dove hanno dato alle fiamme anche diversi pneumatici.
➡️ Retour en images sur l'action menée hier au Boulou. Mobilisation générale à Narbonne dans les semaines à venir ! 👊🏻
Posted by Syndicat des Vignerons de l'Aude on Friday, October 20, 2023
Sono esasperati di vedere in vendita negli scaffali del loro Paese vini provenienti dalla Spagna o da altre nazioni come il Marocco. Le bevande alcoliche provenienti dall’estero costano meno di 1 euro a liro, mentre il vino prodotto nel Sud della Francia anche più di tre euro al litro. Un divario inaccettabile.
Le immagini della maxi protesta hanno fatto il giro del mondo attraverso i social e l’azione dimostrativa potrebbe essere solo una di una lunga serie.
“Questa giornata è stata un’introduzione alla guerra economica che faremo” ha dichiarato Pierre Hylari, presidente dell’Associazione dei Giovani Agricoltori dei Pirenei Orientali, che ha già fatto sapere che la prossima contestazione si svolgerà il prossimo 25 novembre.
➡️ Premier acte réussi, on vous tient au courant pour la suite.
Posted by Syndicat des Vignerons de l'Aude on Thursday, October 19, 2023
Le richieste dei viticoltori francesi
“Tra la concorrenza straniera, i regolamenti che ci vengono imposti e la storica siccità che minaccia il nostro raccolto di quest’anno, chiediamo al ministro dell’Agricoltura di salvarci”: è questo l’appello lanciato da Pierre Hylari, attraverso i microfoni di France Bleu Paris.
Per il presidente dell’asssociazione la soluzione esiste: introdurre una sorta di Piano Marshall per far risollevare questo settore sempre più in ginocchio anche a causa della crisi climatica.
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“Chiediamo esenzioni dalle tasse, aiuti bancari, possibilità di irrigazione e tutto ciò che può essere attuato per tirarci fuori dalla crisi” chiarisce Hylari.
Finché il governo non prenderà seriamente in considerazione gli appelli dei viticoltori intervenendo con azioni efficaci, l’ondata di rabbia non si fermerà. E i francesi, si sa, in quanto a scioperi e proteste non sono secondi a nessuno…
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Fonti: France Bleu Paris/Syndicat des Vignerons de l’Aude
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