Pagati 4 euro l’ora per essere trattati come schiavi. L’orrore delle vittime del caporalato a Latina

Pagati 4 euro l'ora, trattati come schiavi e costretti a lavorare 12 ore di fila nei campi senza sosta. A Latina la Polizia ha alzato il velo su un nuovo crudele caso di caporalato. Si parla di circa 400 stranieri sfruttati da anni

Pagati 4 euro l’ora, trattati come schiavi e costretti a lavorare 12 ore di fila nei campi senza sosta. A Latina la Polizia ha alzato il velo su un nuovo crudele caso di caporalato. Si parla di circa 400 stranieri sfruttati da anni.

È scattato l’arresto per 6 persone, tutte di nazionalità italiana, di cui due donne, un ispettore del lavoro e un sindacalista della provincia di Latina ma gli indagati sono oltre 50 tra cui imprenditori agricoli, commercialisti e funzionari. Le accuse sono gravissime: corruzione, autoriciclaggio e reati finanziari.

I poveri lavoratori, prevalentemente romeni e nordafricani, secondo quanto riportato da Repubblica, erano finiti nella rete di sfruttamento della Agri Amici Società Cooperativa di Sezze, in provincia di Latina, una cooperativa di copertura, che nascondeva in realtà una centrale di caporalato.

L’indagine coordinata dallo Sco (Servizio centrale operativo della Polizia) è iniziata nel 2017, dopo l’operazione “Freedom”, finalizzata al contrasto del caporalato e dello sfruttamento del lavoro.

Attraverso la cooperativa, gli indagati approfittavano dello stato di bisogno dei lavoratori stranieri, costringendoli a iscriversi al sindacato dietro minaccia del licenziamento. Così facendo percepivano sia le quote di iscrizione sia altri introiti economici legati alle pratiche per ottenere le indennità di disoccupazione.

Dal canto loro i lavoratori stranieri, per una manciata di euro, venivano stipati in pulmini e portati nei campi

“privi dei più elementari sistemi di sicurezza; erano poi costretti ad affrontare una giornata lavorativa di almeno 12 ore a fronte di una retribuzione inferiore alla metà rispetto a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore” si legge nel comunicato diramato dalla Polizia di Stato.

L’indagine ha portato al sequestro di 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, la società cooperativa, 4 quote societarie e conti correnti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Caporalato anche a Valmontone

Siamo ancora nel Lazio, questa volta in provincia di Roma dove i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un cittadino bengalese di 46 anni, accusato di reclutare connazionali per poi sfruttarli nei campi.

I carabinieri hanno accertato che il “caporale”, dopo aver reclutato quattro suoi connazionali, dai 24 ai 51 anni e tutti in regola con il permesso di soggiorno, li aveva impiegati su un terreno agricolo affidato in concessione alla società di cui era amministratore sfruttando il loro bisogno di lavoro. I quattro uomini erano costretti a vivere in due manufatti fatiscenti, privi di pavimentazione, di acqua e luce.

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Francesca Mancuso

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