Caldo anomalo e ondate di gelo, l’altalenante mese di gennaio rischia di distruggere natura e raccolti

Gennaio è ormai terminato, ma in questo primo mese dell'anno gli effetti dei cambiamenti climatici sono stati visibili più che mai tra giornate primaverili piuttosto che invernali e il brusco calo delle temperature con ondate di freddo su quasi tutta la Penisola

La primavera travestita da inverno è terminata con uno sbalzo termico non indifferente che conferma la leggenda dei giorni della merla. Un clima decisamente più invernale giunto però così bruscamente con ondate di freddo intenso e maltempo preoccupanti per le coltivazioni.

A lanciare l’allarme è Coldiretti. La Confederazione dei coltivatori teme infatti che il gelo possa bruciare i fiori e le gemme di piante e alberi, con pesanti ripercussioni sui prossimi raccolti.

L’arrivo del grande freddo colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli che reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni, commenta la Coldiretti.

Con le temperature registrate a inizio mese abbiamo assistito a un risveglio prematuro e caotico della natura con limoni in fiori e api disorientate. Poi repentine ondate di gelo e neve, effetti del cambiamento climatico sotto gli occhi di tutti.

Il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr, continua Coldiretti.

Come confermato dal climatologo Bernardo Gozzini Direttore del Consorzio Lamma-Cnr, il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre in Italia e il secondo in Europa, ma anche l’anno in cui il nostro Paese ha sofferto la peggiore siccità degli ultimi tempi, crisi tutt’altro che conclusasi. A pagarne le spese l’ambiente e l’agricoltura.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro, conclude allarmata la Confederazione dei coltivatori.

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Fonte: Coldiretti

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