Ricordate il campo in Friuli contaminato dagli OGM? Da oggi episodi come quello che ha fatto indignare cittadini e associazioni potranno essere evitati grazie al “Biosafety scanner”, il programma che identifica le colture transgeniche.
Ricordate il campo in Friuli contaminato dagli OGM? Da oggi episodi come quello che ha fatto indignare cittadini e associazioni potranno essere evitati grazie al “Biosafety scanner”, il programma che identifica le colture transgeniche.
Si tratta di un particolare software che permette di calcolare – in base a dei parametri ben precisi – il livello di rischio di contaminazione da Ogm di una determinata coltura proveniente da un preciso Paese.
Con il “Biosafety scanner” si potrà avere un quadro dettagliato e completo delle colture transgeniche, le superfici coltivate a OGM, gli eventi autorizzati, la normativa, le autorizzazioni, la ratifica o meno del Protocollo sulla Biosicurezza, ma anche informazioni relative a ogni singola Nazione e relativa coltura.
Il particolare programma, in grado di stabilire il margine di rischio di contaminazione da OGM (calcolato come basso, medio, alto) – è stato creato dalla Fondazione Diritti Genetici, grazie al contributo del ministero dell’ambiente, e dedicato a tutte le autorità di vigilanza, le istituzioni, gli addetti al settore alimentare, ma anche ai cittadini sensibili al problema e al rischio legato alla diffusione degli OGM.
”Oggi la presenza di un mercato ormai globalizzato e di contesti normativi sul transgenico così diversi da paese a paese, rende necessaria l’adozione di strumenti capaci di affrontare questa complessità con la massima trasparenza – ha spiegato Francesco Pazzi, coordinatore del Progetto – e di supportare le autorità di controllo e di vigilanza sugli Ogm nelle loro attività”.
Soddisfatto anche il Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, che ha mostrato un grande apprezzamento nei confronti dei risultati del progetto.
Verdiana Amorosi
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