La città di Barcellona ha deciso proibire l’uso del glifosato. Cosa aspettano Italia e Europa a fare altrettanto?
La città di Barcellona ha deciso proibire l’uso del glifosato nei giardini e parchi pubblici. Cosa aspettano Italia e Europa a fare altrettanto?
Il 2017 è considerato un anno chiave per la messa al bando del glifosato in Italia e in Europa. Entro la fine dell’anno infatti il Parlamento Europeo dovrà esprimersi sull’autorizzazione alla vendita e all’utilizzo del prodotto.
Per fere pressione sull’Unione Europea e per dare voce ai cittadini è nata la campagna ICE #stopglyphosate per il divieto di questa sostanza che è alla base degli erbicidi più utilizzati nel mondo e che è stata classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo.
Il Roundup di Monsanto è l’erbicida a base di glifosato più venduto nel mondo. Si tratta di un erbicida ad ampio spettro che rappresenta la terza fonte di reddito della multinazionale statunitense. È presente in almeno 750 prodotti diversi, utilizzati in agricoltura, in casa o per il giardinaggio.
I prodotti che contengono glifosato in vendita in Spagna sono in totale 125. Ecco la preoccupazione della città di Barcellona rispetto a questa sostanza con la decisione di proibirne l’uso a partire dai giardini pubblici.
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Monsanto ha brevettato il glifosato negli anni Settanta e vent’anni dopo ha iniziato a produrre sementi Ogm che permettono di avere a disposizione coltivazioni resistenti proprio a questa sostanza.
Da tempo associazioni, cittadini e realtà scientifiche denunciano i danni del glifosato per l’uomo e per l’ambiente a partire dallo Iarc che nel 2015 ha inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo.
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Uno studio condotto presso l’Università de la Plata ha ritrovato tracce di glifosato in cotone, tamponi e salviettine, indicando come questa sostanza possa entrare facilmente a contatto con il nostro corpo.
(Infografica di Greenpeace)
Il glifosato contamina terreni e acque. Nelle sue più recenti analisi condotte sul fiume Po l’Ispra ha individuato proprio il glifosato tra diversi erbicidi e pesticidi presenti nel fiume a causa dell’inquinamento.
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A Barcellona le associazioni ambientaliste hanno chiesto al Consiglio Comunale di smettere di utilizzare il glifosato nei giardini pubblici. La Giunta ha accettato la sfida e ha deciso di introdurre un periodo di transizione a favore di parchi e giardini ecologici e sostenibili.
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Anche se il Parlamento Europeo non ha ancora preso una decisione definitiva sul glifosato, le singole città possono comunque decidere come comportarsi rispetto all’uso di questa sostanza, almeno a livello pubblico.
Al momento in Italia solo la Calabria ha preso una decisione forte contro il glifosato decidendo di non finanziare più le aziende che lo utilizzano. Altre regioni potrebbero seguirne l’esempio.
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La speranza è che anche l’Italia si muova in questa direzione, possibilmente prima ancora della decisione europea.
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