Inflazione alle stelle e allerta per il prezzo del grano che in un solo giorno è volato al +6.5% a livello globale, battendo un nuovo record. La produzione è intanto in ginocchio per via della siccità e della crisi climatica, che hanno provocato un forte calo produttivo per il corrente anno
![Campo di grano duro](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/03/GreenMe-31-2.jpg)
©pierreolivierclement/123.rf
Inflazione alle stelle con prezzi del grano che schizzano ancora di più. In un solo giorno il celerale ha visto un aumento del +6,6% in tutto il mondo. Mai prezzi così alti sono stati registrati fino ad ora.
A darne notizia è il rapporto redatto della Coldiretti a conclusione del Chicago Board of Trade dove, dopo un periodo di apparente ribasso dei costi, il grano e il mais hanno toccato rispettivamente 8,91 dollari e 6,23 dollari a bushel.
Se da un lato lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha messo in crisi il sistema delle importazioni globali di grano e mais, la siccità e il cambiamento climatico danno il colpo finale a una situazione già troppo precaria. Interi raccolti da nord a sud sono stati decimati dal caldo estremo e dagli incendi della stagione.
La quotazione evidenzia il forte calo produttivo che ha coinvolto le principali aziende a livello globale nell’anno 2022. Si ipotizza che tale calo ammonti a 769 milioni, “per effetto della riduzione in Ucraina con un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione ma anche negli Stati Uniti (46,8 milioni) e in India (105 milioni)” si legge nell’analisi della Coldiretti.
Per l’Italia la produzione del grano vedrà un taglio complessivo del minimo 15% e massimo 30% nelle regioni più colpite dal deficit idrico.
Il raccolto dovrebbe attestarsi attorno ai 6,5 miliardi di chili a livello nazionale su una superficie totale di 1,71 milioni di ettari coltivati fra grano duro per la pasta (1,21 milioni di ettari) e grano tenero per pane e biscotti (oltre mezzo milione di ettari), afferma la Coldiretti.
Intanto i timori per le inevitabili conseguenze di questo rincaro sono moltissimi e non solo per l’economia del nostro Paese e per la spesa delle famiglie italiane.
Nelle zone più povere del mondo, già dilaniate da fame estrema ed epidemie, l’inflazione delle materie prime potrebbe provocare una crisi alimentare globale.
Fonte: Coldiretti
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