I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio le principali varietà di caffè (in particolare la tanto apprezzata Arabica), minacciando la loro sopravvivenza e l'intera produzione globale
Sorseggiare una tazzina di caffè al mattino per molti di noi è un gesto automatico, quasi scontato, ma all’orizzonte si prospettano cambiamenti che potrebbero stravolgere questo nostro rituale quotidiano e i cambiamenti climatici – ancora una volta – sono al centro della scena.
Entro il 2050, infatti, il il riscaldamento globale potrebbe trasformare radicalmente il panorama del caffè, mettendo a rischio alcune varietà più popolari, in primis la tanto apprezzata Arabica. Secondo le previsioni, le condizioni ideali per questa pianta potrebbero diventare sempre più difficili da trovare, con potenziali conseguenze negative per la produzione globale di caffè.
L’Arabica e la Robusta sono le due varietà di caffè più consumate al mondo. L’Arabica è la più pregiata e rappresenta la maggior parte del caffè di alta qualità sul mercato. Cresce meglio ad altitudini elevate, dove le temperature fresche e la luce solare ideale favoriscono lo sviluppo di chicchi dal sapore ricco e intenso. Il riscaldamento globale sta però alterando queste condizioni ottimali, costringendo i coltivatori a spostarsi in zone sempre più alte, fino a raggiungere i limiti delle aree coltivabili.
La Robusta, sebbene meno pregiata rispetto all’Arabica, è più resistente alle variazioni climatiche e alle malattie. Cresce a basse altitudini, in condizioni più calde, ed è meno suscettibile ai parassiti grazie al suo contenuto più elevato di caffeina, che agisce come deterrente naturale. Nonostante la sua maggiore adattabilità, anche la Robusta non è immune ai cambiamenti climatici e potrebbe affrontare sfide significative in futuro.
Vi avevamo già parlato in un precedente articolo di uno studio dell’Università della Florida, che aveva evidenziato come l’Arabica rischia di diminuire dell’80% entro il 2050, colpita dal riscaldamento globale e da condizioni climatiche sempre più avverse. Lo studio suggerisce che i coltivatori potrebbero dover fare affidamento su varietà di Arabica più resistenti o puntare sulla Robusta, che richiede meno risorse e presenta una maggiore resistenza alle malattie e agli stress ambientali.
Un’altra varietà che potrebbe guadagnare terreno è la Liberica, conosciuta da pochi (rappresenta infatti solo il 2-3% del mercato globale).
In ogni caso, la sfida principale che dovrà affrontare il settore del caffè sarà adattarsi e trovare varietà che possano continuare a fornire la qualità e la produttività richieste dalla filiera, anche in un mondo in rapido cambiamento.
Le conseguenze
Se le condizioni climatiche continueranno a cambiare, le aree coltivabili per l’Arabica e la Robusta potrebbero diventare inadeguate, riducendo la disponibilità di queste varietà. Le conseguenze? Diverse, tra queste anche l’aumento dei prezzi del caffè (cosa che in realtà già si sta registrando).
La diminuzione della disponibilità di caffè di alta qualità potrebbe anche influenzare le abitudini dei consumatori e spingere verso una maggiore accettazione di varietà alternative o metodi di produzione innovativi. Le aziende e i produttori potrebbero essere costretti a cercare un “piano B”, come il miglioramento genetico delle varietà esistenti o l’esplorazione di nuove varietà di caffè più resilienti.
Le possibili soluzioni
Fortunatamente, la ricerca sta avanzando nel tentativo di affrontare queste sfide. I ricercatori dell’Università del Queensland, ad esempio, stanno lavorando su soluzioni per migliorare la qualità del caffè e adattare le coltivazioni alle nuove condizioni climatiche. Parte del loro lavoro include la sperimentazione di nuove tecniche di coltivazione e la ricerca di varietà di caffè che possano prosperare in condizioni più difficili.
C’è da considerare poi anche un altro studio, condotto dai ricercatori dei Royal Botanic Gardens di Kew, che ha evidenziato che oltre il 60% delle 124 specie di caffè selvatico è a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti climatici, con gravi implicazioni per la diversità genetica necessaria per creare nuove cultivar e ibridi resistenti a condizioni estreme e parassiti.
Come ha dichiarato il dott. Aaron Davis, autore dello studio, nonostante questo:
Esiste il potenziale per utilizzare specie di caffè selvatico precedentemente inutilizzate o sottoutilizzate per produrre nuove cultivar di caffè o ibridi, tramite selezione, in grado di crescere in climi che il caffè Arabica e Robusta non possono tollerare.
C’è da dire poi che le politiche globali per ridurre le emissioni di carbonio e mitigare il cambiamento climatico saranno cruciali per proteggere non solo il caffè, ma anche altre colture agricole essenziali. Le iniziative per promuovere la sostenibilità e l’agricoltura resiliente sono fondamentali per garantire un futuro in cui il caffè (così come altri alimenti) possa continuare a essere parte della nostra vita quotidiana.
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Fonte: The University of Queensland
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