E' la mappa più dettagliata mai realizzata delle profondità dell'Oceano Artico e mostra le nuove "terre" lasciate scoperte dallo scioglimento dei ghiacci
E’ la mappa più dettagliata mai realizzata delle profondità dell’Oceano Artico, uno dei luoghi meno conosciuti della Terra. A realizzarla è stato un team internazionale di ricercatori guidato dall’Università di Barcellona. La mappa mostra nuove “terre” lasciate scoperte dallo scioglimento dei ghiacci. Essa inoltre aiuterà a sapere come sta cambiando il delicato ecosistema artico sotto la spinta dei cambiamenti climatici.
Creata sotto la guida di Miquel Canals, José Luis Casamor e David Amblàs del gruppo di ricerca sulle geoscienze marine dell’Università di Barcellona la mappa è la versione 4.0 dell’International Bathymetric Chart of the Arctic Ocean (IBCAO), un’iniziativa nata nel 1997 a San Pietroburgo, in Russia, per mappare le profondità dei fondali artici. Pubblicato in formato digitale, il nuovo grafico espande fino al 19,6% la superficie sottomarina tracciata nelle versioni precedenti.
Di fatto si tratta di un nuovo aggiornamento che ha permesso di capire cosa sta accadendo all’Artico e al suo misterioso oceano.
“La mappa 4.0 IBCAO è il contributo di quest’anno alla Fondazione Nippon-GEBCO Seabed 2030, il cui obiettivo è mappare tutti i mari e gli oceani del mondo entro il 2030”, ha detto Martin Jakobsson, professore all’Università di Stoccolma (Svezia), che ha preso parte allo studio.
Il declino del ghiaccio marino
I dati batimetrici sono stati utilizzati anche per monitorare il percorso delle correnti oceaniche e quindi la distribuzione del calore, il declino del ghiaccio marino e l’influsso delle acque calde sui ghiacciai. Come mostra la mappa in alto, una delle formazioni più spettacolari nei fondali oceanici dell’Artico è la cresta di Lomonosov, un elemento geologico lungo oltre 1.600 chilometri che collega la Groenlandia settentrionale e la Siberia, attraversando l’oceano.
I più recenti studi sulla cartografia hanno rivelato la presenza di soglie che influenzano lo scambio di acqua tra i due bacini favorendo lo scioglimento dei ghiacci.
“La carta batimetrica IBCAO 4.0 rivela anche la mappa dettagliata dei fiordi della Groenlandia e fornisce dati di interesse per lo sviluppo di modelli predittivi sul comportamento della calotta glaciale – attualmente in fase di rapida recessione – che copre l’isola e l’innalzamento del livello del mare In tutto il mondo”.
La nuova carta batimetrica dell’Oceano Artico
L’oceano più settentrionale del pianeta, e anche il più piccolo e poco profondo, ha un ruolo chiave nella regolazione del clima terrestre ed è la regione polare più sensibile agli effetti del riscaldamento globale. Secondo alcune previsioni, la progressiva perdita degli strati di ghiaccio marino potrebbe aprire la navigazione verso alcune aree precedentemente inaccessibili, come il Passaggio a Nord-ovest, la famosa rotta marittima che collega l’Atlantico al Pacifico in territorio Artico.
“La potenziale difficoltà per le attuali campagne scientifiche nell’Artico è l’accesso a luoghi permanentemente coperti dal ghiaccio marino e la breve durata del periodo di navigazione. Tuttavia, il riscaldamento globale ha reso queste aree inaccessibili più facili da raggiungere ora”, ha detto il professor Miquel Canals.
Purtroppo, aggiungiamo. Ma ciò ha permesso ai ricercatori di mappare con una precisione senza precedenti i fondali dell’oceano Artico confermando anche che il ghiaccio artico si sta sciogliendo.
Per realizzare la mappa IBCAO 4.0, il team ha utilizzato la stessa tecnologia utilizzata nello studio sui sottomarini in altre regioni dell’oceano.
“I composti della nuova mappa – principalmente i più recenti – sono stati ottenuti attraverso i più avanzati sistemi batimetrici multibeam esistenti. Questi dati provengono da navi oceanografiche, rompighiaccio e sottomarini, gli unici a mappare quelle aree sotto il mare ghiacciato, impossibili da raggiungere con altre navi”, ha detto Canals.
E le notizie che arrivano da questo nuovo aggiornamento sono tutt’altro che rassicuranti, come quelle fornite da altri studi, come quello condotto ad aprile, secondo cui l’Artico potrebbe perdere tutto il proprio ghiaccio entro i prossimi 30 anni.
Fonti di riferimento: Università di Barcellona, Nature
Fonti di riferimento:
L’Oceano Artico fiorisce di alghe e dà più cibo agli animali marini (ma non è una buona notizia)
L’Oceano Atlantico sta subendo un cambiamento mai visto negli ultimi 10mila anni