In Africa la siccità dovuta ai cambiamenti climatici minaccia le cascate Vittoria e la vita di milioni di persone che rischiano di morire di fame.
La siccità mette a dura prova le cascate Vittoria, dove si sono raggiunti i 51°. Il Patrimonio Unesco, situato tra Zambia e Zimbabwe, è a serio rischio perché la portata delle cascate non era mai stata così ridotta dagli anni ’90. Basti pensare che il flusso è sceso a 109 metri cubi al secondo, un valore bassissimo. La causa? I cambiamenti climatici in corso.
Se da un lato questo comporta una catastrofe ambientale, con temperature dell’Africa australe “che stanno aumentando del doppio rispetto alla media globale“, come riportato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, dall’altro ha ripercussioni economiche gravissime perché le cascate attirano migliaia di visitatori ogni anno, senza contare che riforniscono la centrale idroelettrica di Kariba, da cui dipende l’elettricità dei due paesi.
Secondo quanto riporta Bloomberg, Mthuli Ncube, ministro delle finanze dello Zimbabwe, ha dichiarato al riguardo:
“Siamo pericolosamente vicini a un livello in cui dobbiamo interrompere la produzione di energia.”
Anche gli elefanti dei parchi vicini alle cascate stanno morendo di fame e le visite turistiche sono diminuite.
Edgar Chagwa Lungu, Presidente della Zambia, ha dichiarato su Twitter:
“Queste immagini delle cascate Vittoria sono un duro promemoria di ciò che i cambiamenti climatici stanno facendo al nostro ambiente e al nostro sostentamento.
Non c’è dubbio che i paesi in via di sviluppo come #Zambia sono i più colpiti dai cambiamenti climatici e i meno in grado di permettersene le conseguenze.”
These pictures of the Victoris Falls are a stark reminder of what climate change is doing to our environment and our livelihood.
It is with no doubt that developing countries like #Zambia are the most impacted by climate change and the least able to afford its consequences. pic.twitter.com/a6X0V2TrEQ— Edgar Chagwa Lungu (@EdgarCLungu) October 1, 2019
Margaret Malu, Vicedirettore ad interim del WFP per l’Africa Australe ha dichiarato:
“Abbiamo avuto la peggiore siccità degli ultimi 35 anni nelle aree centrali e occidentali durante la stagione di crescita. Dobbiamo soddisfare le pressanti necessità alimentari e nutrizionali di milioni di persone, ma anche investire per rafforzare la resilienza di chi è esposto alle minacce di siccità, inondazioni e tempeste sempre più frequenti e gravi”.
E Alain Onibon, Coordinatore sub regionale della FAO per l’Africa Australe, ha confermato il disastro annunciato:
“Piogge tardive, lunghi periodi di siccità, due devastanti cicloni e sfide economiche hanno confermato il disastro annunciato per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza in tutta l’Africa australe”.
La siccità, entro 6 mesi, potrebbe infatti causare problemi alimentari gravissimi con milioni di persone che rischieranno di morire di fame. Cosa che non accadeva da almeno 35 anni, come annunciato dal Programma alimentare mondiale, secondo il quale nei prossimi mesi 45 milioni di persone nei 16 paesi della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC) saranno in stato di grave insicurezza alimentare.
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Laura De Rosa
Photo Credit: Twitter