Via l'amianto dagli edifici pubblici e incentivi per i soggetti titolari di reddito d'imposta. Questi ultimi infatti avranno a disposizione degli sgravi per le bonifiche di capannoni e altre aree. È stato presentato ieri dal Governo un emendamento al Senato al collegato Ambientale
Via l‘amianto dagli edifici pubblici e incentivi per i soggetti titolari di reddito d’imposta. Questi ultimi infatti avranno a disposizione degli sgravi per le bonifiche di capannoni e altre aree. È stato presentato ieri dal Governo un emendamento al Senato al .
Depositato in commissione Ambiente dal ministro Gian Luca Galletti, l’emendamento prevede due categorie di incentivi. Non solo grandi bonifiche, ma interventi più piccoli e in grado di eliminare nel corso dei prossimi anni l’amianto che continua ad avvelenare il nostro paese.
Per i privati vi sarà un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute. I destinatari saranno i soggetti titolari di reddito d’impresa che nel periodo compreso tra il 2016 e il 2018 provvederanno a effettuare bonifiche d’amianto su loro beni e strutture. Per questi interventi l’emendamento prevede un limite di spesa complessivo di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. Ma il credito non spetterà agli investimenti di importo unitario al di sotto dei 20mila euro.
“Proseguiamo con determinazione il nostro impegno su un’urgenza nazionale che riguarda tante comunità: i siti inquinati da amianto già censiti sono oltre trentamila e mancano o sono parziali i dati di alcune regioni. Si tratta di un disastro ambientale diffuso che con gli strumenti nuovi che il governo mette in campo può cominciare ad essere affrontato non solo nei grandi siti, ma anche nelle migliaia di micro realtà sparse per il territorio che rappresentano un pericolo per i cittadini”è stato il commento del Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.
Secondo la nuova formulazione, inoltre, verrà suddiviso in tre quote annuali dello stesso importo. La prima quota annuale è utilizzabile dal 1° gennaio del periodo di imposta successivo a quello in cui sono stati effettuati gli interventi di bonifica.
Sul fronte pubblico, invece, l’emendamento prevede la creazione del Fondo per la progettazione degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto pari a 5,536 milioni di euro per il 2015 e di 6,018 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017, e sarà destinato a finanziare gli interventi sugli edifici pubblici.
“Le norme andranno confermate con un decreto del ministero dell’Economia, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, dove verranno indicate le modalità e i termini per la concessione del credito d’imposta” si legge nel testo.
Sarà la volta buona per dire definitivamente addio all’amianto?
Francesca Mancuso
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