Uliveto e Rocchetta non sono 'acque della salute'. Lo ha deciso il Presidente del Comitato di Controllo del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Tutto nasce dopo una segnalazione inviata da Il Fatto Alimentare. L'etichetta 'acque della salute' non potrà più essere utilizzata dai due noti marchi
Uliveto e Rocchetta non sono ‘acque della salute’. Lo ha deciso il Presidente del Comitato di Controllo del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Tutto nasce dopo una segnalazione inviata da Il Fatto Alimentare. L’etichetta ‘acque della salute’ non potrà più essere utilizzata dai due noti marchi.
In ballo ci sarebbe dunque questo messaggio pubblicitario “La Federazione Italiana Medici di Famiglia e Uliveto e Rocchetta insieme per la salute della famiglia” apparso su vari quotidiani anche in una versione modificata, che il Comitato di Controllo ha considerato contrario all’art. 2 (Comunicazione commerciale ingannevole) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Come spiega l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, sarebbero diversi gli elementi del messaggio che ne renderebbero scorretta l’impostazione generale “in quanto suscettibile di accreditare, del tutto impropriamente, i prodotti pubblicizzati come aventi proprietà nella prevenzione e nella cura di malattie”.
Ad essi vanno aggiunti i claim specifici ‘aiuta a combattere l’osteoporosi’ e ‘aiuta a prevenire la calcolosi urinaria’ che dal canto loro contribuiscono a favorire la diffusione di questo genere di messaggi, grazie anche al riferimento alla Federazione Italiana Medici di Famiglia presente nel titolo del messaggio.
“L’autorevolezza del richiamo alla figura del medico attribuisce suggestivamente alle varie promesse pubblicitarie il vaglio di un riscontro scientifico – peraltro difficile da immaginare da parte della F.I.M.M.G. che è un’associazione di natura prevalentemente sindacale – inducendo il pubblico a fare affidamento su qualità curative dei prodotti che essi non possiedono, e attribuendo a Uliveto e Rocchetta un quid pluris di caratteristiche che al limite sono comuni ad altri prodotti dello stesso genere” spiega l’Istituto.
Anche il vedere insieme le due bottiglie d’acqua minerale col gagliardetto e il richiamo “Acque della Salute” porta ad una simile interpretazione. Per questo, secondo il Comitato di Controllo, sebbene tale claim non sia stato ritenuto dal Giurì in contrasto con il Codice di Autodisciplina, insieme agli altri elementi comunicazionali del messaggio, assume un significato errato “come se i prodotti fossero specificamente utili per la prevenzione e la cura di malattie”.
Francesca Mancuso
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