Sembra che in questa caldissima estate, oltre alla siccità, esista anche un problema di rifornimenti di acqua minerale che arrivano a singhiozzo nei supermercati. Ecco allora che iniziano a spuntare cartelli che avvisano che l'acqua è esaurita o che vi è un limite di casse da poter acquistare
Tra la siccità e la mancanza di CO2, quest’anno sembra proprio che in tema di acqua ci sia più di un problema da affrontare. Ora alcuni supermercati stanno anche razionando l’acqua minerale, fissando un limite d’acquisto, e in alcuni casi ne rimangono addirittura completamente sforniti (magari proprio nel weekend quando la richiesta è maggiore).
In questi giorni vi abbiamo parlato più volte del problema della carenza di anidride carbonica per fare l’acqua frizzante. L’allarme, partito da Sant’Anna che ha interrotto già la produzione, è stato poi confermato anche da altri marchi che si trovano davvero in grave difficoltà e stanno facendo i “salti mortali” per assicurare la fornitura ai supermercati in modo da non scontentare i propri clienti.
In alcuni supermercati, però, sembra che vi sia carenza anche di normale acqua minerale. È il caso ad esempio di un punto vendita Eurospin in provincia di Pisa, un supermercato molto grande e di solito fornito, dove abbiamo scattato questa foto.
Il cartello fa riferimento a tutta l’acqua, quindi non solo a quella frizzante. Il disagio è dovuto probabilmente a diversi motivi: persone che impaurite da una possibile carenza stanno facendo le scorte, arrivo “a singhiozzo” di acqua frizzante e dunque ripiego su quella naturale, problemi nei trasporti e nelle consegne di ogni tipologia di acqua.
C’è da considerare poi che in alcune zone d’Italia l’acqua del rubinetto, sia pur potabile, non è proprio buona di sapore o contiene troppo calcare e per questo i consumatori scelgono di non berla, acquistando quella in bottiglia. È più probabile dunque che una carenza di acqua al supermercato si verifichi maggiormente in tali zone.
C’è poi il grave problema della siccità che potrebbe avere ripercussioni anche sulla produzione di acqua minerale, che ovviamente sgorga da diverse sorgenti.
Considerate inoltre che da inizio 2022 in Italia è stato registrato un boom delle vendite di acqua in bottiglia rispetto allo scorso anno. Una vera e propria “corsa all’acqua”, come evidenziano i dati in borsa con una crescita del 4,7% nel periodo gennaio-maggio 2022.
Il discorso, insomma, sembra complesso e ingarbugliato e le motivazioni possono essere varie ma effettivamente sembra che in alcuni supermercati stia iniziando a scarseggiare l’acqua minerale e c’è già chi ha deciso di razionarla.
Un esempio esplicativo è quello di un supermercato Conad di Reggio Emilia in cui, già da circa un mese, è stato fissato un limite massimo agli acquisti di acqua per famiglia (6 casse).
Come mai?
A spiegare i motivi di questa decisione è stata Paola Ancilla Rondanini, la direttrice del centro commerciale Conad Le Vele di viale Regina Margherita 33 a Reggio Emilia. Alla Gazzetta di Reggio ha dichiarato:
L’obiettivo è cercare di dare l’acqua a tutti. In questo periodo l’arrivo dell’acqua non è regolare e ci sono altri problemi. Per esempio, società che imbottigliano l’acqua ci hanno fatto sapere che hanno difficoltà ad aggiungere anidride carbonica per ‘gasare’ l’acqua. Inoltre, ci sono i problemi dei trasporti e della produzione. L’acqua arriva un po’ a singhiozzo nei fine settimana e quindi abbiamo deciso di mettere un tetto massimo per dare a tutti la possibilità di acquistarla.
È chiaro che in una situazione come questa (ma in realtà sempre), chi può dovrebbe bere acqua del rubinetto.
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