Rubano un cavo di rame dal depuratore e i liquami finiscono direttamente in mare, disastro ambientale in Sicilia

Un danno economico, certo, ma incommensurabile è anche il danno ambientale per via degli scarichi fognari che in questo modo finiscono direttamente a mare

Sono circa 350 i metri di cavi elettrici sottratti dal depuratore comunale di Alcamo, nell’area di Vallone Nuccio, nella provincia di Trapani, mandando letteralmente in tilt tutto il sistema e provocando notevoli danni economici e ambientali.

Già spesso al centro di indagini riguardanti la gestione del suo funzionamento, in seguito al furto il depuratore comunale di Alcamo è ovviamente rimasto fermo: non essendoci corrente elettrica, sia per la linea sotterranea che per quella aerea, si è sostanzialmente interrotto il trattamento dei liquidi fognari.

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Il valore del rame rubato ammonta a circa 150mila euro, ma le conseguenze più gravi riguardano ovviamente l’impatto ambientale: i liquami, non essendo depurati, vanno direttamente nel torrente Canalotto, che sfocia in mare, trasportando con sé acqua scura e maleodorante, carica di fanghi fognari.

In più, le acque inquinate stanno raggiungendo Alcamo Marina, causando un serio rischio per l’ambiente e la salute pubblica.

L’Amministrazione ha già avviato le procedure per ripristinare il funzionamento dell’impianto e dice che il depuratore tornerà in funzione nel breve termine.

Nel frattempo, cominciamo a contare i danni all’ecosistema marino.

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