L’acqua pubblica non si tocca, perché è un bene primario! Fedeli a questo sacrosanto principio, più di un milione e quattrocentomila persone hanno firmato per chiedere un referendum che mira a rendere di nuovo pubblica l’acqua delle città italiane e ad abrogare decreto Ronchi che prevede, tra le altre, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, acqua in primis.
L’acqua pubblica non si tocca, perché è un bene primario! Fedeli a questo sacrosanto principio, più di un milione e quattrocentomila persone hanno firmato per chiedere un referendum che mira a rendere di nuovo pubblica l’acqua delle città italiane e ad abrogare decreto Ronchi che prevede, tra le altre, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, acqua in primis.
Proprio ieri infatti il Comitato Promotore dei Referendum per l’acqua pubblica ha consegnato nelle mani della Corte di Cassazione 525 scatoloni contenenti i documenti con un numero record di firme di cittadini di tutta Italia. Un evento da ricordare, perché nessun referendum ha mai ottenuto una così vasta partecipazione cittadina.
Se le firme verranno convalidate dalla Corte di Cassazione, si aprirà il problema del raggiungimento del quorum: il comitato promotore infatti dovrà convincere 25 milioni di italiani ad andare a votare per i tre “Sì” al referendum, che con tutta probabilità si terrà il prossimo anno, in primavera.
“Sintetizzando i tre quesiti – ha spiegato Paolo Carsetti, Rappresentante del Comitato promotore – si potrebbe dire “fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua”
Tra le regioni in cui sono state raccolte più adesioni, troviamo la Lombardia, con 236.278 moduli compilati, seguita dal Lazio, con 146.450 fogli riempiti.
Nella Capitale i promotori della raccolta firme hanno organizzato una manifestazione, che ha visto la partecipazione anche di Stefano Leoni, presidente del Wwf, padre Alex Zanotelli, Marco Bersani dell’associazione Attac, Corrado Oddi della Funzione pubblica Cgil, e alcuni esponenti dei partiti di sinistra. I sostenitori dell’acqua pubblica si riuniranno di nuovo il prossimo 18 settembre a Firenze, dove si terrà una nuova assemblea.