Queste due ragazze indigene hanno vinto il “Nobel per i giovani dell’acqua” grazie al loro filtro che purifica l’acqua

Shanni Valeria Mora Fajardo e Rosa Mendoza Sosa hanno vinto il Diploma di Eccellenza al Stockholm Junior Water Prize 2024 grazie al loro filtro domestico che rende le acque inchiostrate riutilizzabili nella coltivazione di ortaggi

Shanni Valeria Mora Fajardo e Rosa Mendoza Sosa, due giovani studentesse di Teotitlán del Valle, Oaxaca in Messico, hanno recentemente ottenuto un riconoscimento internazionale per il loro progetto innovativo. Le due ragazze, che frequentano la Scuola Superiore per l’Educazione Interculturale Integrale di Oaxaca, hanno vinto il Diploma di Eccellenza al prestigioso Stockholm Junior Water Prize 2024, un evento considerato il “Nobel per i giovani dell’acqua”.

Il premio è stato assegnato durante la Settimana Mondiale dell’Acqua a Stoccolma, Svezia, sottolineando l’importanza del loro contributo in termini di sostenibilità e innovazione. Il progetto, denominato “Filtro domestico come alternativa nel riutilizzo dell’acqua inchiostrata nella coltivazione di ortaggi”, si concentra sul trattamento delle acque reflue derivanti dalla tintura tessile, una pratica tradizionale di Teotitlán del Valle.

L’obiettivo del filtro è purificare queste acque per renderle riutilizzabili nella coltivazione di ortaggi, promuovendo così un approccio ecologico e sostenibile. Questa soluzione non solo risponde a una necessità pratica, ma rappresenta un contributo significativo alla conservazione delle tradizioni artigianali della comunità, unendo modernità e patrimonio culturale.

I filtri rimuovono i residui chimici dai coloranti

Le studentesse sono state guidate dalla professoressa Brenda Jarquín Martínez, che ha giocato un ruolo chiave nel supportare il loro percorso. Il loro lavoro è stato selezionato tra oltre 450 proposte provenienti dal Messico, distinguendosi per l’originalità e la rilevanza.

La tecnica proposta si basa su un sistema di filtri specifici in grado di rimuovere i residui chimici dai coloranti utilizzati nella produzione di tessuti, migliorando l’efficienza del consumo idrico e riducendo l’impatto ambientale.

La cerimonia di premiazione è stata presieduta dalla Principessa Ereditaria Vittoria di Svezia, un onore che amplifica ulteriormente il valore del loro successo. Oltre al riconoscimento tecnico, il premio mette in evidenza il ruolo delle donne indigene nella scienza e potrebbe ispirare altre giovani a intraprendere percorsi simili.

Come dichiarato da Shanni Mora, il progetto è un simbolo di uguaglianza di genere e di opportunità, dimostrando che le barriere culturali e sociali possono essere superate attraverso la determinazione e l’innovazione. In più mostra come tradizione e tecnologia possano unirsi per affrontare le sfide ambientali e sociali del futuro.

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