Pochi giorni fa è stata inaugurata la prima centrale idrica che fornirà ai cittadini acqua priva di Pfas ai cittadini della zona rossa del Veneto
Una nuova centrale idrica fornirà acqua senza Pfas ai cittadini dei comuni veneti maggiormente colpiti dalla contaminazione di sostanze perfluoro-alchiliche o Pfas.
La nuova centrale è operativa da pochi giorni e si trova a Belfiore. L’impianto conta sei pozzi e diciotto chilometri di acquedotto e garantirà l’approvvigionamento di acqua sicura, controllata e di qualità a svariati comuni delle province di Padova, Verona e Vicenza.
Dalle analisi effettuate sui campioni d’acqua fornita dalla nuova centrale è risultato che l’acqua erogata risponde a tutti i parametri previsti dalla normativa ed è completamente priva di Pfas.
Ora sarà possibile dismettere gradualmente i pozzi che attingono ancora oggi dalla falda compromessa ormai da anni a causa degli scarichi industriali.
La presenza di Pfas ha reso imbevibile l’acqua delle falde delle tre province venete: questi composti sono infatti accusati di interferire con il sistema endocrino e di causare problemi soprattutto a neonati, bambini e donne in gravidanza.
Inoltre, le sostanze perfluoro-alchiliche sono state collegate a numerosi rischi per la salute tra cui infertilità e tumori.
Le persone avvelenate da Pfas nella zona rossa del Veneto sono ormai diverse decine di migliaia e oltre l’80% dei bambini veneti ha quantità di PFAS nel sangue superiori a quelle rilevate nelle popolazioni esposte a contaminazione di fondo.
In Veneto la situazione di inquinamento da Pfas è infatti una tra le più gravi al mondo: oltre all’acqua, anche molti alimenti risultano contaminati e l’emergenza perdura ormai da diversi anni.
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Fonte di riferimento: L’Adige
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