Nestlé smuove le sue acque minerali: la strategia per uscire dalla crisi punta su Perrier, Panna e San Pellegrino

Nestlé riorganizza il suo business delle acque minerali, mettendo al centro i marchi Perrier, Panna e San Pellegrino. L'azienda punta a riconquistare la fiducia dei consumatori con una nuova strategia

Come forse ricorderete, il 2024 si è rivelato un anno particolarmente critico per Nestlé, colpita da gravi accuse riguardanti la contaminazione delle sue acque minerali, tra cui marchi iconici come Perrier e Vittel. In Francia, diverse inchieste hanno rivelato contaminazioni da PFAS, pesticidi, batteri fecali ed Escherichia coli, minando la reputazione del colosso svizzero.

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Come ha reagito l’azienda? In primis, ha deciso di pagare 2 milioni di euro per mettere fine immediata alle indagini e ora, sotto la guida del nuovo CEO Laurent Freixe, Nestlé ha annunciato una profonda riorganizzazione del comparto delle acque e bevande premium, con l’obiettivo di riconquistare la fiducia di consumatori e investitori.

In pratica, l’azienda punta su una nuova strategia: la creazione di una business unit dedicata alle acque e bevande premium, operativa dal 2025. Guidata da Muriel Lienau e con sede a Parigi, questa divisione avrà l’obiettivo di rilanciare marchi come San Pellegrino, Acqua Panna, Levissima e Perrier attraverso innovazioni e possibili partnership strategiche.

La nuova strategia rientra nel piano “Forward to Basics”, che mira a rifocalizzare il gruppo sui suoi punti di forza. In pratica, l’integrazione di San Pellegrino, Acqua Panna e Levissima sotto la guida della nuova unità globale rappresenta un tentativo di riguadagnare reputazione, rafforzando al contempo l’efficienza operativa e il posizionamento premium dei brand.

Il piano include obiettivi di crescita moderati ma mirati: Nestlé prevede un aumento delle vendite del 2% nel 2024 e mira a una crescita del 4% a medio termine, sostenuta da risparmi strutturali e un incremento degli investimenti in marketing.

E per quanto riguarda sostenibilità e monitoraggio delle acque? Il nuovo Ceo assicura che tutto questo avrà un ruolo centrale nella nuova visione dell’azienda. Oltre a migliorare i processi di analisi e trattamento delle acque, Nestlé promette di impegnarsi a rispettare i criteri europei che richiedono l’origine naturale e la purezza incontaminata delle acque minerali (e dopo quanto accaduto si spera davvero che lo faccia).

Con la nuova struttura organizzativa e l’ambizione di tornare a essere un leader affidabile nel settore delle acque minerali, Nestlé spera di voltare pagina. Ma non sarà così facile riconquistare la fiducia dei consumatori, perduta per un fatto davvero grave.

Prevediamo che il percorso di Nestlé per superare lo scandalo francese sarà lungo e complesso.

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Fonte:  Le Figaro

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