Nestle’ continua a “saccheggiare” acqua in California dopo 4 anni di siccita’ (Petizione)

La California da quattro anni a questa parte sta attraversando un periodo di siccità a dir poco devastante. Ma Nestlé, nota multinazionale dell’acqua in bottiglia, continua ad estrarre acqua dalle falde per le proprie operazioni di imbottigliamento, in gran parte – pare – in modo incontrollato.

La California da quattro anni a questa parte sta attraversando un periodo di siccità a dir poco devastante. Ma Nestlé, nota multinazionale dell’acqua in bottiglia, continua ad estrarre acqua dalle falde per le proprie operazioni di imbottigliamento, in gran parte – pare – in modo incontrollato.

Alcune aziende hanno deciso di fare scelte diverse mentre Nestlé non demorde. L’azienda si autodifende ufficialmente sostenendo che le proprie operazioni di imbottigliamento negli stablimenti californiani non abbiano alcun impatto negativo sulla situazione attuale.

Starbucks, invece, ha da poco annunciato di voler trasferire il proprio stablimento di produzione di acqua in bottiglia dalla California alla Pennsylvania. Nestlé è di tutt’altro parere. Non trasferirà altrove gli impianti di imbottigliamento e anzi, se potesse aumentare le operazioni di imbottigliamento lo farebbe, come ha dichiarato il CEO della multinazionale, Tim Brown.

Nel frattempo il governatore della California Jerry Brown ha deciso di mettere in atto il primo piano statale per la limitazione del consumo di acqua. Dunque è giunto il momento di esigere che Nestlé cessi le proprie operazioni di imbottigliamento in California e di firmare la petizione pensata per i cittadini che vogliono fare sentire la propria voce.

La multinazionale continuerebbe ad estrarre acqua da zone sensibili come la San Bernardino National Forest, anche se il permesso concesso alla multinazionale sarebbe scaduto nel 1988. Nestlé continua ad estrarre acqua in questa zona perché il rinnovo del permesso risulta ancora in fase di discussione, quindi non esiste alcun divieto alle operazioni.

Inoltre Nestlé avrebbe estratto e starebbe ancora estraendo acqua nell’area della Morongo Band of Mission Indians di Cabazon. Le operazioni di estrazione dell’acqua di Nestlé sono una fonte di reddito per le popolazioni native di questi luoghi. Ecco perché la multinazionale ha potuto proseguirle senza problemi, nonostante la zona sia quasi desertica.

Per quanto riguarda la San Bernardino National Forest, Nestlé otterrà il rinnovo del permesso tra 18 mesi e nel frattempo potrà continuare ad operare pagando solamente una sanzione di 524 dollari all’anno. Nestlé possiede 5 impianti di imbottigliamento dell’acqua e 4 stablimenti alimentari in California, ma pare che nessuno sappia di preciso quanta acqua la multinazionale stia utilizzando esattamente.

L’azienda non avrebbe presentato rapporti che indichino quanta acqua viene estratta da ogni impianto e la California stessa non sta monitorando l’impiego d’acqua della multinazionale. Ma un’analisi indipendente sostiene che lo stablimento di Morongo consumi da 200 a 250 milioni di galloni d’acqua all’anno e che tutti gli stablimenti di Nestlé presenti in California impieghino ben 1 miliardo di galloni d’oro blu all’anno.

nestle acqua california 1

Insomma, mentre il Governo californiano sta pensando a restrizioni ufficiali per quanto riguarda l’impiego di acqua, non sta facendo nulla per fermare le azioni di Nestlé. Tutto ciò appare assurdo e completamente privo di etica. In poche parole, l’azienda continuerà a vendere acqua in bottiglia a quei cittadini a cui viene richiesto di ridurre l’impiego di acqua a disposizione a livello domestico nella propria vita quotidiana.

È un nuovo tragico esempio di come lo strapotere di una multinazionale possa avere la meglio sulle decisioni di uno Stato e sul diritto di accesso alle risorse idriche, che dovrebbero rappresentare un bene comune per tutti i cittadini.

Firma qui la petizione per fermare la produzione di acqua in bottiglia Nestlé in California.

Marta Albè

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