Allarme microsfere di plastica nell’acqua che beviamo: lo studio shock dei ricercatori Usa (VIDEO)

http://oregonstate.edu/ua/ncs/archives/2015/sep/ban-microbeads-offers-best-chance-protect-oceans-aquatic-species

Microsfere di plastica nell’acqua che beviamo. Arriva l’allarme degli esperti Usa, che chiedono un divieto totale per le microsfere di plastica utilizzate in dentifrici, saponi liquidi, bagnoschiuma e scrub.

Nei soli Stati Uniti ben 8 mila miliardi di microsfere di plastica finiscono negli habitat acquatici ogni giorno. Si tratta di un quantitativo sufficiente a ricoprire la superficie di 300 campi da tennis secondo un articolo pubblicato questo mese sulla rivista Environmental Science and Technology.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Oregon State University. A loro parere siamo di fronte ad un problema molto grave senza rendercene conto. Gli impianti di depurazione non sono stati progettati per gestire le microsfere di plastica, che rappresentano particelle molto resistenti.

Le microsfere di plastica sono altamente inquinanti, non sono biodegradabili e possono permanere nell’acqua virtualmente “per sempre” secondo la Wildlife Conservation Society. Queste microsfere di plastica inquinano l’acqua potabile e danneggiano pesci, anfibi e altre forme di vita. Attraverso i pesci le microsfere di plastica si fanno strada nella catena alimentare fino ad arrivare all’uomo.

Gli animali acquatici che vivono nella barriera corallina confondono le microsfere di plastica con il cibo vero e questa plastica può intasare il loro sistema digerente e impedire l’assorbimento delle sostanze nutritive di cui hanno bisogno.

Gli 8 miliardi di microsfere che ogni giorno fanno il proprio ingresso negli ecosistemi acquatici sarebbero soltanto un lato della faccenda. Una parte di questi materiali plastici rischia di entrare a fare parte di torrenti, fiumi ed altri corsi d’acqua di deflusso, oltre che dei terreni coltivati in agricoltura.

Lo studio offre una stima numerica del problema delle microsfere. Non abbiamo un numero definito e le cifre sono state calcolate in base a ricerche precedenti, ma sarebbero comunque state espresse in modo cautelativo. Le microsfere in circolazione potrebbero essere anche molte di più.

I dati servono a fornire un nuovo punto di vista sulle dimensioni del problema, che non dovrebbe mai essere sottovalutato. Le cifre disponibili sono comunque abbastanza forti da poter chiedere un divieto totale dell’utilizzo delle microsfere nei prodotti cosmetici e per la detergenza.

Negli Usa alcuni Stati hanno già iniziato ad intervenire per vietare le microsfere di plastica, ma le leggi non sono ancora perfette. Le aziende di fronte a questo grave problema saranno pronte a modificare la composizione dei propri prodotti?

Marta Albè

Fonte foto: Common Dreams

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