Se ne parla poco sui giornali e ai tg, ma la siccità sta flagellando la Sicilia e a pagare lo scotto più alto sono innanzitutto gli animali. "La situazione è drammatica, abbiamo urgente bisogno di acqua – è il grido d'allarme lanciato da Luca Cammarata, titolare di un'azienda agricola di Caltanissetta. – Vedere le capre bere fango e senza più forze per reggersi in piedi è avvilente.". Vi raccontiamo le devastanti conseguenze della siccità sull'isola, dove non si può più parlare di emergenza.
Centinaia di capre stremate dal caldo e dalla sete, che bevono da laghetto artificiale dove ormai è rimasto solo fango: la scena, immortalata in provincia di Caltanissetta, che sembra diventato un deserto, ci mostra l’impatto devastante della siccità in Sicilia. Per l’isola, la carenza di acqua non è più un’emergenza ma un problema strutturale che nessuno finora è stato in grado di affrontare in maniera efficace.
Negli ultimi anni la situazione è andata a peggiorare, ma ora la situazione è drammatica, non ci siamo mai ridotti così. – racconta ai nostri microfoni Luca Cammarata, titolare dell’omonima azienda agricola biologica di Caltanissetta, che sorge sulle colline nissene e alleva 300 capre di razza girgentana per produrre latte, formaggi e yogurt. – Siamo senza scorte e gli enti che se ne dovrebbero occupare non ci stanno fornendo aiuti.
Fortunatamente la solidarietà non è mancata e Coldiretti ha messo a disposizione delle autobotti, ma solo per tamponare giusto qualche giornata. Non possiamo andare avanti in queste condizioni.
Nella zona ci sono tanti altri allevatori e agricoltori che stanno soffrendo per la carenza di acqua. E a rimetterci sono innanzitutto centinaia di animali, che – disidratati – non riescono più neanche a reggersi in piedi.
Nei prossimi giorni ci aspettano temperature oltre i 40°C, gli animali devono bere. Abbiamo urgente bisogno di acqua. Ci stiamo appellando anche all’Esercito, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, a chiunque possa darci una mano. – prosegue Cammarata, che alleva anche circa 150 bovini – Domani avremo una riunione dal Prefetto per dichiarare l’unità di crisi, sperando che tutto questo si sblocchi. Tutto questo non è accettabile. Vedere gli animali morire di sete non è grave quanto un incendio, se non addirittura peggio? Non si tratta di un problema soltanto economico per l’azienda, è davvero avvilente vedere esseri viventi collassare e morire.
La Sicilia è in zona rossa e si rivolge all’Ue
In Sicilia lo scenario diventa ogni giorno più angosciante: l’ondata di siccità che sta flagellando l’isola è una delle peggiori degli utlimi 50 anni. Così il governo regionale si è rivolto all’Unione europea e al ministero della Sovranità agricola, alimentare e forestale, chiedendo di “riconoscere le condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali”.
La Sicilia si colloca ormai in zona rossa per carenza di acqua, al pari di Paesi come Marocco e Algeria. A causa dell’assenza di precipitazioni, già all’inizio dell’anno è stato necessario ricorrere ai razionamenti idrici in decine di comuni siciliani fra Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani.
Con l’arrivo del caldo afoso per via del rafforzamento dell’anticiclone Minosse, il quadro è andato ad aggravarsi: i bacini sono sempre più all’asciutto. Per il settore agricolo e zootecnico quest’anno si stima una perdita pari in media al 50% della produzione se dovessero esserci delle precipitazioni estive (ma è abbastanza improbabile) e del 75% se queste non dovessero verificarsi.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Fonte: Regione Sicilia
Leggi anche: