La Sicilia è in ginocchio, piegata dall'assenza di precipitazioni e dalla prolungata siccità, ma ai tg se ne parla poco e niente. Per far fronte all'emergenza in decine di comuni sono scattati i razionamenti idrici. Ad aggravare lo scenario una rete colabrodo...
In Sicilia la siccità fa sempre più paura e siamo ancora lontani dall’estate. Non sono bastate le sporadiche piogge a risollevare la situazione drammatica, che sta avendo ripercussioni sul mondo agricolo, ma anche sui cittadini. Quello che sta per concludersi è stato un inverno da dimenticare, caratterizzato da caldo anomalo, carenza di neve anche ad alta quota sull’Etna, e scarsità di acqua.
La questione sta passando in sordina, ma l’isola sta vivendo una delle più gravi crisi idriche di sempre: non si registravano livelli così bassi nelle riserve di acqua da più di 10 anni. Per correre ai ripari, le autorità stanno optando per i razionamenti idrici. Dallo scorso gennaio i comuni interessati dalle restrizioni erano una 50ina, ma da lunedì 4 marzo sarà attuato in circa 90 località, interessando ben 850mila persone, che vivono nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani.
Come spiegato ai microfoni di Euronews da Massimo Burruano, direttore operativo di Siciliacque (che gestisce il servizio idrico dell’isola), il razionamento potrebbe raggiungere quota 45%.
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L’allarmante scenario aveva costretto la Regione Siciliana a dichiarare lo stato di calamità lo scorso 9 febbraio e da allora non si è assistito ad alcuni miglioramento, anzi.
La Sicilia è l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche.– si legge nella nota regionale – Stessa situazione si ritrova in Marocco ed Algeria. Una condizione che sta danneggiando agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’Isola per tutto il 2023.
I finanziamenti (che non bastano) e la rete idrica colabrodo
A fine febbraio è poi arrivato l’annuncio dello sblocco di tredici milioni di euro a disposizione del Consorzio di bonifica 2 di Palermo per avviare la manutenzione straordinaria delle infrastrutture irrigue del comprensorio “Dagale-Renelli”, che comprende i territori dei Comuni di Poggioreale, nel Trapanese, e di Contessa Entellina e Monreale, nel Palermitano.
Inoltre, è stato previsto un contributo straordinario di 600mila euro dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, destinato al Consorzio di bonifica 9 di Catania per la realizzazione di due linee di pompaggio provvisorie che consentano di attingere alle acque del lago di Lentini, nel Siracusano. L’obiettivo è quello di garantire l’approvvigionamento idrico alle aree circostanti che ricadono nella Piana di Catania, la pianura più estesa della Trinacria, nota per le sue coltivazioni di agrumi.
L’angosciante situazione sull’isola non è da attribuire soltanto alla pesante ondata di siccità, ma alle infrastrutture inadeguate. In diverse città, come Trapani, si aggiungono i problemi di manutezione straordinaria alla rete idrica (un vero e proprio colabrodo).
Secondo l’ultimo report dell’Istat, infatti, le perdite idriche regionali raggiungono il 52,5%: la Sicilia è la Regione in cui si spreca maggiormente l’oro blu.
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Fonti: Regione Siciliana/Istat
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