Oggi è il World Water Day, la Giornata mondiale dell'acqua. Un giorno per ricordare che questa preziosa risorsa che garantisce la nostra vita sulla Terra non è equamente distribuita. Un problema gravissimo, e sottovalutato, nei paesi in via di sviluppo, dove ogni 21 secondi un bambino muore per colpa della diarrea provocata da acque non sicure. E le donne che si occupano di portare nei villaggi l'acqua necessaria, percorrono chilometri su chilometri. Con i 200 milioni di ore/lavoro quotidiane, esse avrebbero potuto costruire 28 Empire State Building
Oggi è il World Water Day, la Giornata mondiale dell’acqua. Un giorno per ricordare che questa preziosa risorsa che garantisce la nostra vita sulla Terra non è equamente distribuita. Un problema gravissimo, e sottovalutato, nei paesi in via di sviluppo, dove ogni 21 secondi un bambino muore per colpa della diarrea provocata da acque non sicure. E le donne che si occupano di portare nei villaggi l’acqua necessaria, percorrono chilometri su chilometri. Con i 200 milioni di ore/lavoro quotidiane, esse avrebbero potuto costruire 28 Empire State Building.
Lo ha rivelato uno studio condotto dalla Banca Mondiale in collaborazione con l’IRC International Water and Sanitation Centre of community water and sanitation projects. L’indagine ha preso in esame i dati di 45 paesi in via di sviluppo, dimostrando che le donne e i bambini hanno la responsabilità primaria della raccolta dell’acqua nella maggior parte delle famiglie. Questo tempo non viene trascorso a lavorare per la produzione di un reddito, per la cura dei membri della famiglia, o nel caso dei bimbi per andare a scuola e studiare. Ma soltanto per avere a disposizione l’acqua. In un solo giorno, si stima che oltre 152 milioni di ore di donne e ragazze vengano passate alla ricerca del più basilare dei bisogni umani: la raccolta di acqua per uso domestico. Al punto da poter costruire con il loro lavoro quotidiano ben 28 Empire State Building ogni giorno.
Ma c’è anche una piccola buona notizia. I progetti di depurazione avviati in 88 comunità, gestiti e ideati dalle donne, sono più sostenibili ed efficaci.
Il problema più serio riguarda però la mortalità infantile. La diarrea è la seconda causa di morte tra i bambini sotto i cinque anni in tutto il mondo: sono circa 1,5 milioni i morti ogni anno, quasi uno su cinque. Un dato su tutti: essa uccide più bambini della malaria, dell’AIDS e del morbillo messi insieme. 443 milioni i giorni di scuola persi ogni anno a causa di malattie connesse all’acqua. È stato stimato inoltre che circa 4.100 bambini di età inferiore ai 5 anni muoiono ogni giorno di diarrea a livello globale.
Malnutrizione, acqua sporca, servizi igienici inadeguati: tutto questo provoca la morte di altri 2.350 bambini sotto i 5 anni ogni giorno. Il 90% dei decessi nei piccoli di questa età che vivono nei paesi in via di sviluppo è dovuto proprio alle malattie diarroiche.
Un’assurdità, una vergogna che andrebbe fermata.
Francesca Mancuso
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