François Bourdeau e Nathalie Delon, due ex addestratori dell'esercito, hanno addestrato sei cani a rilevare il cloro dalle condutture difettose, risparmiando così milioni di litri d'acqua e offrendo una soluzione creativa alla crisi delle risorse idriche in Francia
François Bourdeau e Nathalie Delon, ex addestratori di cani per l’esercito, hanno trasformato la loro esperienza in una soluzione innovativa per la gestione delle risorse idriche. Hanno addestrato sei cani – Rio, Kelly, Arnold, Taïky, Kyrie e Shanky – a rilevare il cloro che fuoriesce dalle condutture difettose. Questi cani, rispettivamente un Pastore Tedesco, un Border Collie, un Epagneul Breton, due Cane da pastore belga e un Beagle, sono ora protagonisti di una vera e propria rivoluzione ecologica.
I cani addestrati da François e Nathalie mostrano un’accuratezza sorprendente: riescono a individuare il 90% delle perdite. Questo metodo innovativo ha permesso di risparmiare una quantità d’acqua equivalente al consumo annuale della città di Caen, ovvero 3.500 metri cubi d’acqua al giorno. Una vera e propria rivoluzione nel campo della gestione delle risorse idriche.idri
La crisi delle risorse idriche in Francia e la necessità di soluzioni creative
Attualmente, in Francia si perdono ogni anno 937 milioni di metri cubi d’acqua potabile, pari al consumo annuale di 18 milioni di persone. È evidente che ci sia bisogno di idee innovative come quella di François e Nathalie per affrontare questa crisi. Addestrare un cane richiede tra sei mesi e un anno di lavoro intenso, ma i risultati parlano da soli. L’impiego di cani addestrati per rilevare perdite d’acqua offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali.
I cani possono coprire grandi aree rapidamente e con maggiore efficienza, anche in ambienti complessi e rurali dove le tecnologie convenzionali spesso falliscono. Ad esempio, un progetto ha dimostrato che un cane può individuare perdite sotterranee fino a una profondità di 60 cm con grande precisione.
L’addestramento di questi cani prevede l’uso di odoranti traccianti che i cani imparano a rilevare tra molti altri odori. Questo approccio è stato utilizzato con successo in diverse parti del mondo, tra cui l’Australia, il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Francia. I cani, come Vessel, Flo e Jubel, hanno dimostrato capacità eccezionali nel rilevare perdite che altre tecnologie non riuscivano a individuare.
Potrebbe funzionare in Italia?
La straordinaria iniziativa di Bourdeau e Delon solleva una domanda interessante: potrebbe essere applicata anche in Italia? Considerando l’efficacia di questo metodo, sembra che potrebbe portare enormi benefici anche nel nostro Paese dove, ricordiamo, le perdite idriche dalla rete è una vera e propria piaga.
Secondo i dati dell’ISTAT, ogni anno il nostro Paese perde circa il 41,4% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione. Questo significa che una quantità enorme di risorse idriche viene sprecata. L’adozione di un metodo innovativo come quello sviluppato da Bourdeau e Delon potrebbe rappresentare una svolta significativa nella gestione delle risorse idriche italiane.
L’addestramento dei cani richiede tempo e dedizione: dai sei mesi a un anno per ogni cane. Tuttavia, l’investimento potrebbe essere ampiamente ripagato dai risparmi ottenuti. I cani potrebbero essere addestrati specificamente per rilevare le perdite nelle infrastrutture idriche italiane, tenendo conto delle particolari caratteristiche geografiche e ambientali del nostro Paese.
Implementare una soluzione simile in Italia potrebbe portare a risparmi significativi sia in termini economici che ambientali. Ridurre le perdite d’acqua non solo aiuterebbe a preservare una risorsa preziosa, ma diminuirebbe anche i costi associati alla riparazione delle infrastrutture e al trattamento dell’acqua. Inoltre, la creazione di una “brigata cinotecnica” italiana potrebbe generare nuovi posti di lavoro e stimolare la ricerca e l’innovazione nel settore.
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Fonte: Vert
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