Anche il Reno è in agonia, la siccità record ferma le chiatte che trasportano carbone e mette in crisi i trasporti di merci essenziali

È allarme per il Reno: a causa della grave ondata di siccità che sta investendo l'Europa, il fiume - snodo fondamentale per il commercio europeo - sta sparendo a vista d'occhio. Si rischia il blocco di forniture essenziali come il carbone e il petrolio

C’era una volta il Reno: adesso il fiume più importante della Germania appare ormai irriconoscibile. Tutta colpa della siccità record che sta prosciugando i fiumi di tutta Europa, dal Po al Danubio. Le immagini delle ultime settimane mostrano il corso d’acqua in agonia. A destare grande preoccupazione non è soltanto l’impatto sull’ecosistema e sull’approvvigionamento idrico. A fare paura sono le conseguenze sul settore dei trasporti.

Il livello del Reno ha battuto infatti il record negativo del 2018, causa di una serie di ingenti danni al commercio tedesco dovuti a oltre 130 giorni di blocco per le navi mercantili. Com’è noto, il corso d’acqua svolge un ruolo cruciale per il trasporto di merci essenziali nel cuore dell’Europa ed è fondamentale per il commercio in Paesi come la Francia, la Germania, la Svizzera e i Paesi Bassi.

Negli ultimi giorni il Reno sta diventanto quasi del tutto impraticabile, come mostrano le drammatiche immagini.

reno siccità

@Reuters

La siccità sta gradualmente bloccando le chiatte, che in certi tratti non riescono più a transitare a causa dei livelli delle acque spaventosamente bassi. Una situazione drammatica che sta mettendo a rischio l’approviggionamento di beni essenziali come il carbone e il petrolio, la cui disponibilità al momento è fortamente limitata anche per via del blocco da parte della Russia.

Secondo Stefan Schneider, chief economist della Deutsche Bank, la pesante ondata di siccità avrà un importante ripercussione sull’economia tedesca, a partire dal terzo trimestre. Secondo l’esperto, la crescita complessiva nel Paese nel 2022 sarà di circa l’1,2% o ancora più bassa.

“Se i livelli dell’acqua dovessero a diminuire, la crescita potrebbe anche scendere appena al di sotto dell’1%” mette in guardia.

E non va affatto meglio in Francia, alle prese con la peggiore siccità di sempre. In oltre cento comuni del Paese in questi giorni sono iniziati i razionamenti di acqua potabile e nei campi, devastati dal caldo rovente e dai roghi.

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Fonte: Reuters 

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