Filtralife è la risposta innovativa e autonoma per l’accesso all’acqua potabile nelle regioni più svantaggiate: questo sistema garantisce fino a 1300 litri di acqua pulita ogni ora, senza l’uso di elettricità o batterie
Fonte: https://www.neozone.org/innovation/filtralife-linvention-francaise-qui-filtre1-300-litres-deau-polluee-par-heure-sans-batterie-ni-electricite/
In un contesto globale dove l’accesso all’acqua potabile rimane un bisogno urgente, i dati UNICEF del 2024 mostrano un quadro drammatico: ogni anno si contano circa 7 milioni di decessi, di cui almeno 2 milioni tra bambini sotto i 5 anni, per malattie legate all’acqua contaminata. Nei paesi industrializzati, l’acqua è un bene scontato, ma la situazione è ben diversa in molte regioni del mondo, come in Etiopia, dove solo il 30% della popolazione può accedere a fonti d’acqua sicura.
È in questo contesto che emerge Filtralife, un’innovazione francese premiata con la medaglia d’oro al concorso Lépine 2024. Ideata da Paul e Auguste Minot, padre e figlio, questa tecnologia è capace di rendere potabile fino a 1300 litri d’acqua all’ora, senza necessità di elettricità o batterie. Ecco come questo dispositivo potrebbe rivoluzionare l’approvvigionamento idrico in regioni prive di infrastrutture.
Filtralife: un sistema di filtrazione autonomo per l’acqua
L’idea alla base di Filtralife è nata dalla visione di Paul Minot, ingegnere con un profondo interesse per le soluzioni a basso impatto. Il dispositivo, sviluppato con il figlio Auguste, si presenta come una macchina autonoma di medie dimensioni dotata di un serbatoio per l’acqua non trattata. Una volta riempito, l’acqua passa attraverso diversi filtri, compreso uno molto fine che blocca batteri, virus, metalli pesanti e pesticidi – lasciando però intatti i minerali benefici per la salute.
Filtralife combina due tecnologie avanzate, la nanofiltrazione e l’osmose inversa, per offrire un’acqua completamente priva di impurità, inodore e incolore, senza l’uso di sostanze chimiche. La sua efficacia è stata confermata da Bernard Legube, professore emerito dell’Università di Poitiers, che ha testato il sistema su acque del fiume Marna, ottenendo risultati eccellenti. Tra gli inquinanti eliminati, è stato rilevato anche il glyphosate, ridotto a livelli ben sotto le soglie regolamentari.
Il potenziale di Filtralife va oltre le singole comunità: è adatto a essere usato in collaborazione con ONG, governi e imprese internazionali, soprattutto nelle aree più vulnerabili. Questo dispositivo potrebbe diventare un’ancora di salvezza anche durante catastrofi naturali, come le recenti inondazioni in Spagna, dimostrando che con tecnologie mirate e accessibili si può dare una risposta concreta alle sfide dell’accesso all’acqua potabile.
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Fonte: Filtralife-solution.com
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