Cosa si sta facendo per eliminare gli PFAS dall’acqua potabile?

Svolta storica negli USA: per la prima volta una legge impone un tetto massimo alla presenza dei pericolosi PFAS nell'acqua del rubinetto

Svolta storica negli Stati Uniti: l’Environmental Protection Agency (EPA) ha fissato per la prima volta dei limiti alla concentrazione dei composti PFAS più pericolosi nell’acqua potabile, con l’obiettivo di migliorarne la sicurezza. Un provvedimento che si innesta in un quadro più ampio limitazioni che hanno l’obiettivo di contenere l’inquinamento da PFAS nel Paese.

Gli esperti dell’EPA prevedono che le regole ridurranno l’esposizione di 100 milioni di persone a queste sostanze pericolose, e aiuteranno a prevenire migliaia di malattie – compreso il cancro.

In una dichiarazione alla stampa, riportata dalla testata The Guardian, l’amministratore dell’EPA Michael Regan ha spiegato che questa norma è l’azione più importante che l’agenzia abbia mai intrapreso nei confronti degli PFAS:

Il risultato è una regola globale e in grado di cambiare la vita, che migliorerà la salute e la vitalità di così tante comunità in tutto il nostro Paese.

I rischi degli PFAS

Noti anche come forever chemicals per la loro tendenza a resistere nell’ambiente, accumulandosi negli organismi, gli PFAS sono un gruppo di sostanze chimiche utilizzate in molti ambiti per le innegabili proprietà che garantiscono ai prodotti.

Sono in grado di rendere le superfici antiaderenti, impermeabili, resistenti ai graffi e agli urti, e per questo sono utilizzate nella produzione di vestiti, giocattoli, pentole, prodotti igienici, packaging alimentari e molto altro.

Purtroppo però, l’esposizione agli PFAS è collegata allo sviluppo di molte malattie – fra cui tumori, problemi al fegato, problemi alla tiroide, difetti congeniti, malattie renali, diminuzione dell’immunità, malformazioni nei feti.

Anche se i rischi dell’esposizione agli PFAS sono ben noti e confermati da diversi studi, l’utilizzo di queste sostanze non è ancora proibito né soggetto a limitazioni.

Negli anni l’EPA ha stabilito i livelli massimi di questi contaminanti (MCL), ovvero il livello più alto al quale un contaminante può trovarsi nell’acqua.

Tra il 2016 e il 2022, il limite sanitario consultivo dell’EPA è stato fissato a 70 parti per trilione per PFOS e PFOA, due composti comunemente prodotti e utilizzati da decenni.

I nuovi limiti di 4 parti per trilione sia per PFAS che per PFOA, disposti lo scorso mercoledì, rappresentano il livello più basso al quale la tecnologia di analisi dell’acqua può ottenere letture affidabili.

L’EPA ha stabilito, inoltre, un limite di 10 parti per trilione per altri tre composti PFAS: PFNA, PfHxS e acido dimero HFPO, più comunemente chiamato GenX.

Secondo le autorità, i nuovi limiti comporteranno una diminuzione notevole di decessi infantili legati al peso alla nascita, decessi per cancro al rene, decessi per cancro alla vescica e decessi per malattie cardiovascolari.

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