Bere acqua potabile grazie all’energia del sole

Ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo consumano acqua da fonti non sicure. Per evitare di ammalarsi dovrebbe utilizzare il cloro o bollirla, ma, in realtà, c'è un metodo molto semplice che utilizza l'energia del sole per disinfettare l'acqua. Si chiama SODIS e consiste nel mettere l'acqua in bottiglie di plastica e poi esporle alla luce solare diretta per purificarla.

Ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo consumano acqua da fonti non sicure. Per evitare di ammalarsi dovrebbe utilizzare il cloro o bollirla, ma, in realtà, c’è un metodo molto semplice che utilizza l’energia del sole per disinfettare l’acqua. Si chiama SODIS e consiste nel mettere l’acqua in bottiglie di plastica e poi esporle alla luce solare diretta per purificarla.

Questo è uno dei più antichi metodi di purificazione dell’acqua, anche prima della bollitura o dell’aggiunta del cloro. È l’unico metodo che è stato testato, a differenza di altri sistemi di disinfezione casalinghi, e raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che lo ha usato tantissimo in occasione dello tsunami in Indonesia “, ha dichiarato Mario Antonio Campos, coordinatore di SODIS per il Perù.

Secondo l’esperto questo metodo deve essere utilizzato solo con bottiglie di plastica PET, che sono più resistenti e sicure. Per essere efficace l’esposizione al sole dovrebbe avvenire dalle 8:00 alle 17:00, tuttavia, le persone devono assicurarsi che l’acqua che espongono al sole non sia torbida. “L’acqua torbida è utilizzata dai microbi come uno scudo, per questo è necessario rimuoverla prima dell’esposizione, ad esempio aggiungendo il succo della foglia del fico d’India, che ha la capacità di separare il sedimento dal liquido“, ha detto Campos.

acqua potabile

Anche se può sembrare un modo di procedere poco affidabile, gli studi dimostrano che questo metodo riduce malattie diarroiche derivate proprio dal consumo di acqua contaminata, come ha dimostrato oltre il 20% delle aree di intervento. Certamente, questo metodo può avere determinati svantaggi. L’arrivo dell’inverno è senza dubbio il principale. Ma non per questo non può essere fondamentale per salvare la vita alle persone che ancora oggi non hanno accesso all’acqua potabile.

“Allo stesso modo in cui ci fidiamo del sole per far crescere le piante e per asciugare i vestiti, si dovrebbe fare affidamento su di esso anche per purificare l’acqua. C’è un modo di dire che recita “dove entra il sole non entra il medico”. Bisogna fare affidamento sull’energia solare e , associando anche misure igieniche, sarà possibile ridurre le malattie diarroiche”, ha sottolineato il coordinatore.

Roberta Ragni

Fonte e Foto

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