Il Consiglio dei ministri ha approvato il primo decreto acqua: si procederà a tappe forzate per manutenzione rete idrica e dragaggio invasi, mentre sono previste procedure semplificate per riutilizzare le acque reflue in agricoltura e multe per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione
Contro la crisi idrica può darsi che si muova qualcosa. Per scongiurare la siccità dopo l’annus horribilis 2022 e per rafforzare – dicono – le infrastrutture idriche (ma su questo ci sarebbe un lavoro certosino da fare immenso), il Consiglio dei ministri ha in queste ore approvato il tanto atteso “Decreto siccità”.
Oltre alla nomina di un commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti, il decreto prevede una serie di misure in 16 articoli, puntando a liberare gli 8 miliardi di euro già stanziati per rattoppare la rete idrica nazionale e costruire migliaia di mini-invasi multifunzionali.
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In particolare la bozza del decreto acqua prevede delle procedure accelerate per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi, e un fondo specifico per questi ultimi.
Le misure previste dal Decreto siccità
Con il decreto, si introducono specifiche misure volte ad “aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche”.
A essere messi in norma:
- un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche
- l’aumento dei volumi utili degli invasi
- la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito
- il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo
- l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione
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Inoltre, si legge, viene istituita la cabina di regia per la crisi idrica, per effettuare una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte nel breve termine alla crisi idrica. La cabina di regia sarà presieduta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Commissario straordinario nazionale dovrà predisporre interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica.
Le multe
Il Decreto introduce anche multe fino a 50mila euro per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione.
Infine, ogni Autorità di bacino distrettuale si doterà di un “Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici”.
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Fonte: Consiglio dei ministri
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