L'acqua è passata dall'essere una risorsa di tutti all'essere un bene a vantaggio di pochi: colpa della siccità che sta colpendo il diverse regioni del Pianeta, fra cui anche l'Italia
L’acqua, risorsa essenziale per la sopravvivenza sul Pianeta, sta diventando sempre più rara e preziosa, appannaggio di pochi ricchi – mentre il mondo muore letteralmente di sete. Temperature roventi, piogge sempre più scarse, scioglimento dei ghiacciai si traducono nella scomparsa delle “scorte” idriche sul Pianeta e in Italia lo stiamo sperimentando in prima persona.
Non stupisce che qualcuno abbia pensato di quotare in borsa questo bene che dovrebbe essere di tutti. È stato il più potente fondo d’investimento speculativo al mondo, Black Rock, a trasformare una risorsa naturale essenziale in una merce dotata di un proprio valore economico – malgrado le proteste di attivisti di tutto il mondo.
Ma si può davvero parlare di emergenza idrica? Sembrerebbe di sì, e i dati sui fenomeni siccitosi che stanno investendo il nostro Paese da questo inverno sembrano confermarlo. Dopo un inverno dalle temperature anomale e quasi del tutto privo di pioggia, si apre una stagione estiva caratterizzata da caldo estremo che minaccia di lasciare tutti “a secco”.
I dati della siccità in Italia
Se in inverno a fare le maggiori spese della siccità era il corso d’acqua del Po e, in generale, le regioni settentrionali del Paese, con l’arrivo della bella stagione i fenomeni siccitosi si sono estesi fino a interessare, in maniera preoccupante, anche il Centro e il Sud.
Stando ai dati dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, l’area maggiormente colpita dalla siccità è quella attorno alla capitale Roma: da inizio anno ad oggi, secondo le informazioni raccolte dalla stazione di rilevamento Lanciani, sono caduti solo 137 mm di pioggia – sedici anni fa erano 357 mm, quasi il triplo.
(Leggi anche: Siamo “all’ultima goccia”: la gravissima siccità che sta mettendo a rischio le riserve idriche in Italia)
In realtà, tutto il Lazio è interessato da fenomeni siccitosi piuttosto intensi, con meno di un terzo delle precipitazioni rispetto alla media e con i corpi idrici praticamente a secco: il fiume Tevere registra un livello di un metro più basso rispetto ai livelli degli ultimi anni; il lago di Bracciano ha un livello di 25 centimetri inferiore; il fiume Aniene ha una portata addirittura dimezzata.
La situazione di scarsità di acqua, provocata dall’assenza di piogge, è aggravata dalla richiesta idrica proveniente dalle città e dalle attività antropiche: le portate dei fiumi e dei bacini sono incapaci di rispondere alle esigenze di acqua potabile per il consumo domestico e per l’irrigazione dei campi.
Anche la Toscana è attualmente alle prese con siccità e scarsezza d’acqua: si pensi che, in alcune aree delle province di Arezzo e Grosseto, le piogge del mese di maggio sono state praticamente inesistenti (inferiori a 10 mm). Nel resto della regione la situazione non è migliore: il fiume Arno registra una “magra” pari a 11,20 metri cubi al secondo, mentre l’Ombrone è ai minimi storici da vent’anni.
Nelle regioni del Mezzogiorno la situazione non è migliore: corsi d’acqua e bacini idrici di Campania, Basilicata e Puglia registrano un drastico calo nella portata in pochi giorni, con un gap negativo di milioni di metri cubi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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Fonte: ANBI
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