Allarme Pfas: anche l’acqua potabile della Lombardia è contaminata, l’elenco dei comuni più a rischio

L'acqua potabile che bevono i cittadini lombardi ha un retrogusto amaro: quello degli Pfas. Queste pericolose sostanze sono state rilevate in circa il 20% dei campioni analizzati. Il problema era già noto da tempo alle autorità, eppure in tanti casi hanno taciuto...

Quando si parla dei controversi Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) risulta quasi inevitabile pensare al Veneto, dove da anni genitori, scienziati, cittadini e attivisti  stanno conducendo una dura battaglia contro l’inquinamento e a difesa della salute della popolazione. Ma c’è un’altra Regione settentrionale in cui il livello di contaminazione dell’acqua potabile è abbastanza allarmante, ovvero la Lombardia.

A metterci in guardia sulla presenza di queste sostanze chimiche altamente persistenti – impiegati numerosissimi prodotti di uso comune, dalle padelle antiaderenti ai capi d’abbigliamento – è una recente indagine condotta da Greenpeace Italia, associazione ambientalista che è riuscita ad ottenere i risultati di analisi fatte dai gestori e dalle autorità sanitarie lombarde su campioni di acqua destinata ad uso potabile.

Ciò che è emerso lascia con l’amaro in bocca: le tracce di PFAS sono state rilevate in quasi il 20% dell’acqua destinata al consumo umano analizzata dalle autorità a partire dal 2018. A rendere il quadro ancora più grave è il fatto che in gran parte deicasi le autorità erano al corrente da anni di questa contaminazione, eppure non sono state portate campagne informative rivolte alla popolazione, inconsapevole dei rischi a cui è stata esposta.

Grazie a questa campagna di trasparenza e di accesso all’informazione, per la prima volta è stato possibile visionare le analisi eseguite sugli acquedotti lombardi. – commenta Greenpeace – E il risultato è sconcertante: si può dire con certezza che sono migliaia i cittadini lombardi che, dal 2018, hanno inconsapevolmente bevuto acqua contenente PFAS, usata anche per cucinare o irrigare campi e giardini. Ma non solo: non si può escludere che queste contaminazioni stiano andando avanti tuttora.

Leggi anche: PFAS, la mappa delle zone e degli alimenti contaminati in Veneto. Sono molti di più di quanto si pensasse

Le città lombade dove l’acqua è maggiormente avvelenata da Pfas

Le analisi in questione sono state effettuate tra il 2018 e il 2022 su quasi 4000 campioni di acqua; di questi, 738 (il 18,9%) è risultato positivo alla presenza di queste sostanze chimiche, dannose per l’ambiente e per la salute (com’è ormai noto, sono associate a problemi alla tiroide, al fegato, al sistema immunitario e possono ridurre la fertilità).

Come chiarisce Greenpeace, il numero in questione è sottostimato, perché mancano all’appello diversi comuni, di cui mancano i dati del monitoraggio. Ciò significa che la portata dell’inquinamento da Pfas in Lombardia è sicuramente maggiore.

Ma quali sono le province lombarde in cui i livelli di contaminazione sono più preoccupanti? La maglia nera spetta alla provincia di Lodi, con l’84,8% dei risultati dei campioni ricevuti da Greenpeace Italia positivo alla presenza di PFAS; a seguire troviamo Bergamo e Como, rispettivamente con il 60,6% e il 41,2% dei campioni con tracce di queste sostanze.

pfas lombardia

@Greenpeace Italia

L’area milanese si attesta a metà classifica, con un quinto delle analisi positive. – specifica Greenpeace – Tuttavia, in termini di numero di campioni con presenza di PFAS, la provincia di Milano – dove a onor del vero sono stati fatti più campionamenti rispetto ad altre aree – ha il triste primato di averne rilevati 201, seguita dalla provincia di Brescia (149) e Bergamo (129).

Ecco la classifica per provincia:

pfas lombardia

@Greenpeace Italia

Per quanto riguarda i paesi e le città in cui l’acqua è maggiormente contaminata sul podio si piazzano Crema, Crespiatica (in provincia di Lodi) e Pontirolo Nuovo (in provincia di Bergamo). Ecco i primi 25 comuni che figurano nella “lista nera”:

pfas lombardia

@Greenpeace Italia

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