Dopo due giorni di paura, l’acqua della rete idrica dell’Aquila è stata dichiarata nuovamente potabile

Una contaminazione da toluene, una sostanza usata come solvente, aveva bloccato l'accesso all'acqua potabile in varie zone della città - ma l'allarme ora è rientrato, assicura il primo cittadino

Allarme rientrato all’Aquila, ma ancora tanta paura nella popolazione e supermercati presi d’assalto alla ricerca delle ultime confezioni di acqua imbottigliata per supplire alla mancanza di acqua potabile proveniente dalla rete idrica comunale.

Con un’ordinanza a effetto immediato, infatti, la giunta comunale aveva disposto il divieto all’utilizzo della risorsa idrica proveniente dalla rete acquedottistica servita dalla Sorgente del Gran Sasso per la parte est del territorio comunale fino al quartiere di Santa Barbara/Pettino.

L’ordinanza era stata emessa nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 giugno, quando le analisi su un campione d’acqua destinata alla rete idrica comunale avevano rivelato la presenza di tracce di toluene, una sostanza chimica usata come diluente per le vernici.

Stando all’ordinanza, l’acqua delle condutture domestiche non poteva essere usata per cucinare né poteva essere bevuta, ma solo usata per le pulizie domestiche e l’igiene personale. La notizia ha generato il panico fra gli abitanti della città ed è stato subito assalto ai supermercati per accaparrarsi confezioni d’acqua imbottigliata, che sono andate esaurite in poche ore.

Dopo i controlli, l’allarme è rientrato e con esso anche il divieto di utilizzo dell’acqua, come spiega il primo cittadino, Pierluigi Bianchi, sulla propria pagina Facebook:

L’ordinanza che proibiva l’utilizzo dell’acqua potabile in parte del territorio aquilano, per la possibile presenza di sostanze nocive, è stata revocata questa notte. Il divieto era stato emesso come provvedimento precauzionale, su direttiva di GSA, ARTA e ASL arrivata anche a molti altri comuni dell’area est dell’Aquilano, in attesa delle controanalisi che hanno poi dato esito negativo.

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Fonti: Comune dell’Aquila / Facebook

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