Ieri nelle acque di Canal Grande, a Venezia è comparsa un'enorme chiazza verde forforescente. Siamo davanti a un incidente o un'azione di protesta? Ecco tutto quello che sappiamo finora su quanto è successo e di che sostanza si tratta
Continua a far discutere il mistero dell’acqua del Canal Grande di Venezia che ieri mattina si è tinta improvvisamente di sfumature di verde fosforescente. Nelle prime ore, mentre sui social rimbalzavano le curiose foto, hanno cominciato a circolare varie ipotesi sull’accaduto.
Qualcuno ha subito pensato che fosse il risultato di una performance artistica, dato che nel 1968 – in occasione della Biennale d’Arte – il paesaggista e artista argentino Nicolas Garcia Uriburu colorò di verde proprio le acque della laguna per sensibilizzare sull’inquinamento. Altri, invece, hanno puntato il dito contro gli attivisti per il clima, ma ad oggi non vi è stata nessuna rivendicazione da parte delle associazioni ambientaliste.
#28maggio #Venezia, Canal Grande colorato di verde e quello che hanno costatato questa mattina i #vigilidelfuoco intervenuti insieme ad @arpaveneto per dei prelievi per analizzare la colorazione anomala #soccorsiquotidiani
Posted by Direzione Interregionale Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige on Sunday, May 28, 2023
“In città si parla di un’alga giapponese” ha dichiarato, invece, il consigliere comunale Aldo Reato, facendo riferimento ad un’altra supposizione. Ancora oggi non si hanno certezze sui responsabili del gesto, ma dall’ARPA (Agenzia di protezione ambientale) del Veneto sono arrivati gli esiti delle analisi delle acque condotte nelle scorse ore.
A cosa è attribuibile quindi l’effetto fosforescente? I tecnici hanno fatto sapere che la sostanza presente soprattutto in superficie risultava ben solubile in acqua.
Posted by ARPAV on Sunday, May 28, 2023
Dall’esperienza acquisita in ARPAV a seguito di eventi similari si è spesso ricondotto il fenomeno all’utilizzo della fluoresceina. – si legge nella nota pubblicata ieri – La fluoresceina è un tracciante in polvere che si diluisce in acqua ed è ad esempio utilizzato per individuare il regolare funzionamento di una rete fognaria. Sotto la luce del sole la fluoresceina ha bisogno per dissolversi anche di qualche giorno in funzione dei quantitativi di polvere utilizzati e l’effetto è ancora più visibile con l’irraggiamento solare.
Un pericolo per l’ecosistema della laguna?
In molti si sono domandati se questa situazione pone dei rischi per l’ambiente. Per adesso l’ARPAV ha rassicurato spiegando:
La scheda di sicurezza (classificazione secondo GHS Regolamento 1272/CE CLP) riporta che la sostanza non è pericolosa per l’ambiente acquatico e non contiene componenti persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PTB). La sostanza non è pericolosa per l’ambiente acquatico e non contiene componenti persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PTB).
I tecnici hanno aggiunto che nei campioni non sono riscontrate sostanze organiche in concentrazione tali da destare preoccupazioni per l’ecosistema della laguna.
Per avere ulteriori conferme bisognerà attendere gli esiti degli approfondimenti laboratoristici condotti con strumentazione più sofisticata.
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Fonte: ARPA VENETO
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