Addio Agenzia per la sicurezza nucleare. Con la nuva manovra, le sue competenze passeranno all'Ispra. Novità anche per la gestione dei servizi idrici e per le detrazioni fiscali legate alla riqualificazione energetica delle abitazioni
Agenzia per la sicurezza nucleare, le sue competenze passeranno all’Ispra. Non sembrava possibile, eppure il testo della nuova manovra messo a punto in questi giorni dal nuovo Governo sta apportando grandi novità. Non solo riguardo al nucleare, ma anche per il servizio idrico, due dei referendum che abbiamo votato lo scorso giugno.
Nucleare. Secondo le nuove modifiche apportate al vecchio testo, l’emendamento del relatore Pier Paolo Baretta del Pd, comporterà il trasferimento delle funzioni dell’Agenzia per la sicurezza Nucleare all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, facente capo al Ministero dell’Ambiente. Fine dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Il passaggio di consegne dovrebbe avvenire, dunque, in via transitoria all’Ispra. Invece, nel testo della precedente manovra, l’Agenzia per la sicurezza nucleare sarebbe stata accorpata al Ministeri dello Sviluppo Economico e a quello dell’Ambiente. Venute a mancare le sue funzioni primarie all’indomani del referendum, all’Agenzia orfana del suo Presidente Veronesi, spettavano i compiti di (decisamente arretrati) di smaltimento delle scorie radioattive di vent’anni fa con lo sviluppo del parco tecnologico con deposito nucleare nazionale annesso la cui realizzazione.
Acqua pubblica. Per quanto riguarda il servizio idrico, il nuovo emendamento prevede il trasferimento delle funzioni dell’Agenzia per la regolazione e la vigilanza sul regime delle acque all’Aeeg, oltre che al Ministero dell’Ambiente. Secondo la formulazione precedente invece, il Ministero dell’Ambiente era responsabile delle funzioni della costituenda Agenzia per la regolazione e la vigilanza sul regime delle acque, mente l’Aeeg gestiva la regolazione e la vigilanza in materia tariffaria. Secondo quanto si apprende dal nuovo testo, l’Aeeg avrà anche “le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, che vengono esercitate con i medesimi poteri attribuiti all’Autorità dalla sua legge istitutiva 481/95. Resta fermo che il dettaglio delle funzioni da trasferire sarà individuato con Dpcm entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle norme contenute nella manovra“.
Detrazioni. L’ultima modifica della manovra riguarda poi l’estensione della detrazione del 55% legata gli interventi di riqualificazione energetica delle abitazioni, anche nei casi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.
“Apprendiamo che un emendamento alla manovra affida le competenze dell’Agenzia per la sicurezza nucleare all’Ispra” hanno commentato Alessandro Bratti e Raffaella Mariani, capigruppo Pd nella commissione Ecomafiece in quella Ambiente di Montecitorio. “È una buona notizia, il Pd chiedeva da tempo una norma ad hoc in questo senso. Peraltro, auspichiamo che questo comporterà il potenziamento del settore perché molte autorizzazioni relative ai processi di denuclearizzazione sono ferme“.
Ciò significa che quello che abbiamo deciso tramite il voto durante il referendum, forse, è stato preso in considerazione. Almeno è quello che ci auguriamo. Ma non è altrettanto ottimista l’associazione Amici della Terra, che attraverso un comunicato ha fatto sapere perché la decisione di cancellare l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare non porterà ai risultati sperati. Pur approvando la soppressione di “un’Agenzia che non è mai nata e che comporterebbe maggiori spese“, l’associazione avrebbe auspicato il ripristino della vecchia situazione per snellire i tempi e gli sprechi di denaro pubblico.
Ma ciò che proprio non ha mandato giù è il fatto di incorporare” l’Autorità di controllo nucleare nel Ministero dello sviluppo economico: si creerebbe una situazione di controllore-controllato, in violazione delle direttive comunitarie in materia di sicurezza nucleare e di gestione dei rifiuti radioattivi (direttive 2009/71/Euratom e 2011/70/Euratom), che sanciscono il principio dell’indipendenza delle funzioni di controllo e l’obbligo della separazione dell’autorità che le esercita da qualsiasi organismo coinvolto nella promozione o utilizzazione dell’energia nucleare“.
Un nuovo conflitto di interessi?
Francesca Mancuso