Il riscaldamento globale è sempre più vicino al superamento della soglia critica dei 1,5 °C. Lo conferma il nuovo report dell'OMM (Organizzazione metereologica mondiale) che ci avvisa che siamo sull'orlo dell'abisso climatico.
Alla vigilia dell’Earth Day, che si celebra il 22 aprile, arriva un nuovo studio che ci mette in guardia sui livelli di riscaldamento globale, sempre più vicino al superamento della soglia critica dei 1,5 °C. Secondo l’ultimo rapporto dell’OMM (Organizzazione metereologica mondiale), nel corso del 2020 si è raggiunta la temperatura di 1,2 °C sopra il livello preindustriale. E l’ultimo decennio è stato il più caldo di sempre, con in testa il 2020, che si è rivelato l’anno più caldo della storia.
“Siamo sull’orlo dell’abisso” ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che ha sottolineato che il 2021 deve essere “l’anno dell’azione” e ha chiesto una serie di progressi concreti in vista della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
“I Paesi devono presentare nuovi ambiziosi contributi determinati a livello nazionale (NDC) e progettati alla luce dell’Accordo di Parigi. I loro piani climatici per i prossimi 10 anni devono essere molto più efficienti” – ha evidenziato Guterres – “I Paesi sviluppati devono essere in prima linea nell’eliminazione graduale del carbone, entro il 2030 negli Stati OCSE e nel 2040 altrove. Non dovrebbero essere costruite nuove centrali a carbone ”.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha poi posto l’accento sull’urgenza di trasferire i sussidi a sostegno dei combustibili fossili alle energie rinnovabili.
State of Global Climate 2020:#COVID19 combined with extreme weather in a double blow for millions but failed to put a brake on #climatechange and accelerating impacts.
⬆️ CO2
🌡️temperatures
🌊 heat and acidification
⬇️ ice and glaciers🌡️https://t.co/MqpKp7KthJ#ClimateAction pic.twitter.com/fBfgodpI3E— World Meteorological Organization (@WMO) April 19, 2021
Non c’è più tempo da perdere. Il 2021 è l’anno dell’azione
Il 2020 è stato uno degli anni più caldi della storia e, senza interventi mirati, le conseguenze saranno catastrofiche per tutti.
“Il rapporto mostra che non abbiamo tempo da perdere. Il clima sta cambiando e gli impatti sono già troppo costosi per le persone e per il Pianeta. Questo è l’anno dell’azione ” – ha ribadito il Segretario generale dell’OMM, chiedendo a tutti i Paesi di impegnarsi per l’obiettivo emissioni zero entro il 2050. – “Uno dei modi più efficaci per adattarsi è investire in servizi di allerta precoce e reti di osservazione meteorologica. Diversi Paesi meno sviluppati hanno grandi lacune nei loro sistemi di osservazione e mancano di servizi meteorologici, climatici e idrici all’avanguardia ”.
Come rivelato dal report dell’OMM, le concentrazioni dei principali gas a effetti serra hanno continuato ad aumentare soprattutto tra il 2019 e il 2020, con una concentrazione di anidride carbonica che ha superato 410 parti per milione. Ma la situazione sembra destinata addirittura a peggiorare. Negli scorsi giorni la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha superato le 420 parti per milione per la prima volta nella storia.
Inoltre, nel 2019 si è registrato un record per l’aumento delle temperature delle acque oceaniche e la tendenza è proseguita anche nel corso dell’anno successivo. Come se non bastasse, tra settembre 2019 e agosto 2020, la Groenlandia ha perso circa 152 gigatonnellate di ghaccio. Le conseguenze del cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti: come osservato anche dall’OMM, ttra il 2019 e il 2020 si sono verificati numerosi catastrofi naturali, tra cui tempeste, inondazioni e incendi devastanti in diverse aree del Pianeta, in particolare negli Stati Uniti e in Australia.
Cos’altro deve ancora succedere per convincerci a prendere la crisi climatica più seriamente e passare dalle parole ai fatti?
Fonte: Organizzazione meterologica mondiale/Twitter
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