Sono passati 36 anni dal disastroso incidente di Chernobyl e nelle scorse settimane a seguito dell'occupazione delle truppe russe i livelli di radioattività della centrale sono aumentati. Adesso, però, l'emergenza sembra rientrata, come chiarito dall'Aiea
La guerra scoppiata in Ucraina ha riacceso un incubo mai dimenticato: quello di un incidente nucleare. Ma nel giorno del 36esimo anniversario dal disastro di Chernobyl, arriva una notizia piuttosto rassicurante. Nell’area della centrale nucleare il livello di radioattività è tornato nella norma. A dichiararlo alla stampa è stato il capo dell’Agenzia atomica internazionale (Aiea) Rafael Grossi, che oggi ha visitato l’impianto teatro del terribile incidente avvenuto nel 1986 e che nelle scorse settimane è finito in mano alle truppe russe, facendo piombare nella paura tutta Europa.
Il livello di radiazioni, direi, che è normale. – ha fatto sapere Grossi – Ci sono stati alcuni momenti in cui i livelli sono aumentati, a causa del movimento dell’equipaggiamento pesante che le forze russe stavano portando qui e anche quando se ne sono andate, ma lo stiamo seguendo e monitorando giorno per giorno.
In un primo momento era stata diffusa dall’Agence France Presse la notizia relativa ai “livelli di radiazioni anormali” nella centrale, ma successivamente è arrivata la rettifica della dichiarazione di Rafael Grossi.
Il direttore generale dell’Aiea si trova attualmente alla guida di una missione di esperti che ha l’obiettivo di “consegnare equipaggiamento, condurre valutazioni radiologiche e ristabilire i sistemi di monitoraggio delle salvaguardie”.
La guerra in Ucraina riaccende la paura dei disastri nucleari in tutta Europa
A condannare fermamente le pericolose azioni dei soldati russi nell’area di Chernobyl anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.
Oggi, l’aggressione illegale e ingiustificata della Russia in Ucraina mette nuovamente a repentaglio la sicurezza nucleare nel nostro continente. – ha dichiarato Borrell in una nota – La Russia ha preso di mira e occupato siti nucleari ucraini, danneggiando incautamente gli impianti. L’occupazione illegale e l’interruzione delle normali operazioni, come la prevenzione della rotazione del personale, compromettono il funzionamento sicuro e protetto delle centrali nucleari in Ucraina e aumentano notevolmente il rischio di incidenti. Nell’anniversario dell’incidente di Chornobyl del 1986, ribadiamo la nostra massima preoccupazione per la sicurezza nucleare ei rischi per la sicurezza causati dalle recenti azioni della Russia presso il sito di Chornobyl. Chiediamo a Mosca di restituire il controllo della centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia alle autorità ucraine e di astenersi da qualsiasi ulteriore azione contro le installazioni nucleari.
Oggi – a distanza di oltre 30 anni da uno degli avvenimenti più bui che hanno segnato la storia d’Europa – l’incubo che possa verificarsi un’altra tragedia come quella del 1986 è ancora vivo.
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Fonti: European Commission/Rafael Grossi (Twitter)
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