Si sa, l'erba del vicino è sempre più verde. Ma quando è la bolletta ad essere più bassa, l'invidia è talmente tanta che riesce ad abbassare anche i consumi di energia elettrica di un'intera città.
A Sacramento, in California, tutti i precedenti appelli erano caduti nel vuoto. Né la prospettiva di “salvare il pianeta” per i nostri figli, né quella di risparmiare sulla bolletta, erano riuscite nell’intento di abbassare i consumi energetici delle famiglie. Così nove mesi fa, la Sacramento Municipal Utility District, la compagnia che distribuisce l’elettricità in città, ha giocato la carta “dell’invidia” e iniziato a spedire bollette contenenti il confronto tra la propria «performance» e quella di 100 vicini di casa. Tra i dettagli anche quello con la classifica dei 20 “migliori”, e una faccina che indicava invece il proprio rendimento: molto felice per un consumo ridotto, felice per un risultato medio, in lacrime quando il consumo d’energia era molto sopra la media. La “bolletta dell’invidia”, com’è stata ribattezzata dal New York Times, partita come esperimento, ha punto nel vivo, colto nel segno e ottenuto risultati incredibili. Tanto da diventare uno stratagemma utilizzato da altre 10 tra tra le più grandi città americane, da Chicago a Seattle, desiderose di “tagliare” le proprie bollette.
Quello che era cominciato come un tentativo “disperato”, si è rivelato quindi un ottimo strumento per contrastare i consumi di energia facendo leva sullo spirito di competizione così radicato nella società americana. Qui in Italia sortirebbe lo stesso effetto? O allungherebbe semplicemente le pratiche dei ricorsi da presentare allo sportello? Chi può dirlo, nel frattempo, le faccine ce le conserviamo per i messaggi ?