Fiordaliso, come coltivare, quando potare e come prendersi cura del fiore “medicina” dalle mille proprietà

Scopri come e perché dovresti coltivare il fiordaliso, un fiore spontaneo considerato una vera e propria medicina che rischia di scomparire

Osservando un fiordaliso, chi non è rimasto ammaliato dalla sua sfolgorante bellezza? A colpire sono soprattutto la grazia della corolla, il portamento elegante e il meraviglioso colore blu. Si tratta di una delle piante decorative più apprezzate in assoluto, a crescita spontanea o coltivata principalmente per scopi ornamentali ma anche con finalità officinali.

Il fiordaliso è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee, la stessa della calendula e del girasole. Tipica dei climi temperati, raggiunge un’altezza variabile dai 20 ai 90 centimetri. Presenta fusto eretto, foglie grigio-verdi e infiorescenze a capolino, che, come detto, nella specie più diffusa (Centaurea cyanus) sono di colore blu-violetto.

Ma ne esistono anche varietà nei toni del bianco, rosa, giallo e rosso porpora.

Il fiordaliso fiorisce nel periodo che va da maggio a ottobre, a seconda delle specie, che sono circa 300.

Nelle zone temperate cresce praticamente ovunque: nelle bordure dei prati, nei campi coltivati, in zone erbose o ghiaiose, ai margini delle strade. In montagna lo si trova in terreni situati a un’altitudine massima di 1500 metri. Ma può essere facilmente coltivato in vaso o in giardino.

Perché coltivare il fiordaliso?

Come il papavero, il fiordaliso prolifera spontaneamente e in maniera infestante soprattutto nei campi coltivati a orzo o frumento, purché privi di diserbanti. Da noi, purtroppo, proprio a causa del ricorso massiccio e indiscriminato a sostanze chimiche per il controllo delle piante infestanti, il fiordaliso sta scomparendo.

Per questo motivo, la coltivazione di questa bellissima pianta va sostenuta e incentivata il più possibile. L’intento di questo articolo è proprio quello di fornire dei consigli utili a quanti volessero cimentarsi nella coltivazione del fiordaliso in piena terra o in vaso.

Questa pianta si adatta perfettamente a decorare le aiuole, i balconi o i giardini. Inoltre non richiede particolari cure colturali, poiché è estremamente forte ed adattabile. La sua coltivazione, in terra o in vaso, è quindi una pratica alla portata di tutti, adatta anche a coloro che non hanno una grande propensione per il giardinaggio.

A fioritura avvenuta, lo spettacolo offerto dal fiordaliso sarà davvero straordinario e la soddisfazione assicurata.

Infine, il fiordaliso vanta importanti proprietà curative, sfruttate in ambito fitoterapico. Un motivo in più per cominciare a coltivarlo!

Quando e come seminare il fiordaliso

La semina andrebbe effettuata all’inizio della primavera direttamente a dimora, in quanto il fiordaliso non tollera molto i trapianti. In alternativa, si consiglia di piantarlo a fine estate in semenzaio, posto in un luogo riparato dai venti.

Superato l’inverno, o comunque quando ormai il rischio che le temperature scendano al di sotto dello zero termico è completamente scongiurato, si può effettuare il trapianto in piena terra.

Una volta che ha attecchito, questa pianta si dimostra molto forte e adattabile alle differenti condizioni climatiche.

Come coltivare i fiordalisi in vaso

È possibile coltivare i Fiordalisi anche in vaso, ad esempio su un terrazzo, utilizzando dei vasi appesi alla ringhiera.

La procedura di semina è simile a quella appena descritta, ma è consigliabile utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore. Per quanto riguarda la concimazione, è possibile utilizzare un fertilizzante liquido per stimolare la crescita della pianta durante il periodo di fioritura. Basterà diluire una dose di fertilizzante nell’acqua per l’irrigazione da utilizzare ogni 15 giorni, a partire dalla semina fino a settembre.

Quando e quanto annaffiare il fiordaliso

Il fiordaliso necessita di una notevole quantità d’acqua, quindi saranno necessarie innaffiature costanti e frequenti.
Nel periodo vegetativo, in particolare, questa pianta va innaffiata tre o quattro volte a settimana. In caso di estati particolarmente torride, il fiordaliso avrà bisogno di una quantità d’acqua ancora maggiore.

D’altro canto, però, il fiordaliso non tollera i ristagni idrici. Pertanto, tra un’innaffiatura e l’altra, occorre accertarsi che il terreno sia effettivamente secco e bisognoso di essere irrigato. Basta tastarlo con le mani per verificare che sia asciutto. Se invece la terra risulta umida al tatto, l’innaffiatura non è necessaria e può essere effettuata successivamente.

Come e quando concimare il fiordaliso

Nel periodo vegetativo, da fine marzo a fine agosto, il fiordaliso va concimato ogni 20-30 giorni. Si possono utilizzare degli appositi fertilizzanti per le piante da fiore, disponibili in commercio in forma liquida. I fertilizzanti liquidi possono essere mescolati all’acqua utilizzata per le innaffiature.

È preferibile che questi prodotti siano ricchi in fosforo e potassio, elementi fondamentali per lo sviluppo armonico della pianta.
Oppure, in alternativa, si può utilizzare un concime granulare a lenta cessione, da distribuire nel terreno con cadenza mensile.

Dove piantare i fiordalisi

Questa pianta predilige un’esposizione in pieno sole, in un luogo riparato dai venti. Soprattutto in estate, l’apporto dei raggi solari è fondamentale per la sua crescita.

Nonostante la sua preferenza per il calore, il fiordaliso è una pianta forte che riesce a sopravvivere anche a temperature rigide. In caso di inverni particolarmente freddi, il fiordaliso andrà spostato in un luogo protetto dai venti e sottoposto a una leggera pacciamatura.

Quale tipo di terreno usare

Il terreno ideale deve essere morbido, sciolto, ben drenato e ricco di materia organica.

Questa pianta si adatta comunque anche a terreni con pochi nutrienti e tendenzialmente secchi. Va bene anche il comune terriccio, avendo cura di evitare la formazione di ristagni idrici, molto nocivi per il fiordaliso.

Per migliorare la capacità drenante del terreno, si consiglia di aggiungere al terriccio una buona quantità di sabbia di fiume.

Quando e come potare il fiordaliso

Il fiordaliso non richiede una particolare potatura.

Periodicamente si provvederà soltanto all’eliminazione delle infiorescenze secche, vecchie , danneggiate o malate

Le malattie del fiordaliso

Il fiordaliso è una pianta molto resistente, che raramente è oggetto di attacchi da parte di parassiti o altre malattie.

Prestando le necessarie accortezze, la pianta si manterrà a lungo in buona salute.

L’unico rischio concreto si corre nel caso in cui il terreno di coltura non sia sufficientemente drenato. I ristagni idrici, infatti, possono provocare il marciume delle radici , determinando l’insorgenza di funghi, tra cui l’oidio o mal bianco. In caso di attacco particolarmente virulento, occorrerà somministrare dei fungicidi specifici.

Quali sono le proprietà del fiordaliso

infuso fiordaliso

Il fiordaliso è una pianta affascinante, riconoscibile per i suoi fiori distintivi di tonalità azzurro-blu. Oltre alla sua bellezza, il fiordaliso possiede molte proprietà benefiche e può essere impiegato come rimedio naturale in diverse situazioni, soprattutto per promuovere il benessere degli occhi e delle mucose.

Il fiordaliso è ampiamente riconosciuto come uno dei rimedi naturali più efficaci per favorire il benessere degli occhi. I suoi fiori sono ricchi di sostanze dalle proprietà decongestionanti e antinfiammatorie, rendendoli molto utili in diverse condizioni, come affaticamento oculare, congiuntivite, orzaioli e per alleviare l’infiammazione causata dalle allergie. Grazie alle sue proprietà benefiche, il fiordaliso offre un supporto naturale per mantenere la salute e il comfort degli occhi.

Il fiordaliso è una pianta che contiene diversi componenti importanti per il benessere del nostro organismo:

  1. Antociani: questi flavonoidi, ampiamente presenti nel mondo vegetale, agiscono come potenti antiossidanti, contrastando i radicali liberi che contribuiscono all’invecchiamento cellulare.
  2. Biotina:conosciuta anche come vitamina B8, vitamina H o vitamina I, la biotina è una vitamina idrosolubile che deve essere introdotta attraverso l’alimentazione poiché non può essere accumulata dall’organismo. La biotina è particolarmente utile per curare problemi come dermatiti seborroiche, calvizie e infiammazioni cutanee come l’acne. Inoltre, svolge un ruolo nella protezione della salute e dell’integrità di capelli e unghie.
  3. Pectina: la pectina è una sostanza presente in natura, diffusa nel mondo vegetale e si trova nelle pareti cellulari delle piante. Essendo una fibra, possiede molteplici benefici per l’organismo. La pectina agisce in modo positivo sull’intestino, fornendo sollievo sia in caso di stipsi che di diarrea. Inoltre, crea una sensazione di sazietà grazie al suo effetto di riempimento dello stomaco e sembra anche avere la capacità di abbassare i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue.

Come usare il fiordaliso

acqua di fiordaliso

@margo7999/123rf.com

Se godete di un giardino fiorito, ecco un’idea per sfruttare le proprietà benefiche del fiordaliso e ottenere facilmente in casa un prodotto naturale senza alcun costo. Potete preparare un infuso e utilizzarlo per molteplici usi.

Come preparare l’infuso di fiordaliso

Preparare un infuso di fiordaliso è semplice: basta far bollire 20 grammi di fiori in un litro d’acqua per 5 minuti. Successivamente, lasciate riposare l’infusione per una decina di minuti e utilizzatela per fare dei lavaggi locali. Questa pratica risale al Medioevo, quando l’acqua di fiordaliso veniva utilizzata come cosmetico per donare lucentezza agli occhi e illuminare lo sguardo. Se i vostri occhi si sentono affaticati dopo una giornata trascorsa al mare o davanti al computer, potete bagnare delle garze nell’infuso di fiordaliso fresco, applicarle sulle palpebre chiuse e rilassarvi per una decina di minuti. Ripetete questa operazione 2-3 volte al giorno. L’infuso di fiordaliso ha anche benefici per le mucose irritate.

Può essere utilizzato come trattamento cosmetico per affrontare eczemi, acne, rughe, macchie e ombre attorno agli occhi. Applicate l’infuso di fiordaliso mattina e sera per disintossicare la pelle e liberare i pori ostruiti dalle sostanze nocive. Grazie ai flavonoidi e agli antociani presenti nel fiordaliso, ha anche proprietà antinfiammatorie sulle mucose della bocca e della gola. Ed in ultimo è un ottimo rimedio anche per la forfora.

Come preparare l’acqua di fiordaliso

Per coloro che dispongono di poco tempo, l’acqua di fiordaliso già pronta può essere acquistata presso le erboristerie. Tuttavia, per chi desidera cimentarsi nell’autoproduzione utilizzando i fiori freschi, è possibile facilmente realizzare l’acqua di fiordaliso in casa. Saranno necessari almeno 500 grammi di fiori freschi e un litro di acqua distillata.

Per cominciare, raccogliete i fiori e metteteli in una pentola insieme all’acqua distillata. Portate il tutto ad ebollizione e lasciate cuocere per circa 15 minuti. A questo punto, l’acqua di fiordaliso è pronta. Non vi resta che filtrarla, versarla in una bottiglia scura e conservarla in un luogo fresco.

Questa semplice soluzione naturale può essere utilizzata come tonico per il viso, struccante, rinfrescante per il corpo, impacco per ridurre le occhiaie e, come già menzionato, come alternativa ad altri trattamenti antiforfora.

Come usare il fiordaliso in cucina

Il fiordaliso ha un sapore delicato e leggero, con una nota sottile che si abbina bene a una varietà di piatti come risotti, gnocchi, purea di patate, dolci, creme, mousse, carne, pesce, formaggi. I petali bianco-azzurri dei fiori sono la parte commestibile, mentre il gambo e il calice dal sapore amaro vanno evitati. Inoltre, il loro colore vivace li rende una splendida decorazione per i piatti.

Per utilizzare i fiori commestibili, è possibile raccoglierli durante la stagione di fioritura e lavarli accuratamente prima di aggiungerli ai piatti, oppure acquistarli già essiccati e pronti all’uso.

Il fiordaliso nel linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori, il fiordaliso simboleggia dolcezza, felicità e leggerezza.

Nella tradizione europea donare un fiordaliso rappresenta l’amicizia sincera, mentre nei Paesi orientali gli innamorati si scambiano questo fiore come augurio di felicità della persona amata.

Le leggende del fiordaliso

Il nome scientifico del fiordaliso è Centaurea Cyanus e alla sua origine sono legate due distinte leggende.

La prima fa riferimento alla dea Flora e al suo innamorato Cyanus. Si narra che la dea, alla vista di Cyanus ritrovato morto in un campo di fiordalisi, volle dare a questo fiore il nome dell’amato.

La seconda leggenda narra invece del centauro Chirone che, ferito da una freccia avvelenata, riuscì a guarire grazie alle proprietà curative del succo del fiordaliso.

Il nome comune fiordaliso, invece, deriva dal francese “fiore di giglio” (fleur de lys). Il giglio è un fiore araldico, da sempre legato alla dinastia della casa reale d’Oltralpe, a partire dai Capetingi. L’associazione di questo fiore al giglio sta ad indicare come anche il fiordaliso debba essere considerato un fiore “regale”.

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