Riprendere le buone abitudini del passato in chiave attuale e sostenibile, ricreando un condominio vecchio stampo in cui ci si saluta, ci si aiuta e ci si sente liberi di chiedere lo zucchero al vicino. In una sola frase: la condivisione che fa rima con risparmio.
Riprendere le buone abitudini del passato in chiave attuale e sostenibile, ricreando un condominio vecchio stampo in cui ci si saluta, ci si aiuta e ci si sente liberi di chiedere lo zucchero al vicino. In una sola frase: la condivisione che fa rima con risparmio.
È quanto promette il bando de “La nova corte” che sorgerà a Fossano nel cuneese, un complesso abitativo basato sul concetto di casa in comune e di sostegno reciproco, a consumo zero e che risponde alle normative 2020
Una social housing destinata a chi fatica a permettersi costi di un affitto da libero mercato, ma che allo stesso tempo, non appartiene a classi svantaggiate che hanno diritto ad alloggi popolari.
Il bando scadrà il 31 gennaio 2017 ed è promosso dalla società Open Srl con il supporto del Fondo Ream sgr, della Fondazione CRF, del Comune di Fossano e la collaborazione con la Fondazione NoiAltri Onlus.
Nell’ex campo da calcio Vallauri tra viale Vallauri e viale Ambrogio da Fossano sorgeranno, quindi, 31 alloggi,11 bilocali, 17 trilocali e 3 quadrilocali finanziati al 70% da imprese private e al 30% da enti pubblici.
Ogni casa sarà dotata di un impianto fotovoltaico e di uno di riscaldamento elettrico individuale con produzione di acqua calda sanitaria mediante boiler in pompa di calore, serramenti con tripli vetri basso emissivi con gas argon, portoncino blindato, box auto e cantina.
“Sarà il condominio con la miglior efficienza energetica della provincia Oltre al canone calmierato, rendere gli appartamenti altamente efficienti abbatterà le spese di gestione, elemento importante all’interno di un progetto di social housing”, spiega Mario Giletta di Open srl.
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Il futuro condominio solidale avrà come canone d’affitto prezzi che vanno dai 300 ai 370, fino ai 450 euro, praticamente il costo di una stanza per studenti nella Capitale. Gli ‘inquilini giusti’ saranno ad esempio nuclei familiari a basso reddito, anziani in condizioni svantaggiate, studenti fuori sede, giovani coppie monoreddito.
Idea comune però, deve essere quella di creare un clima positivo e collaborativo in cui la parola d’ordine sia la condivisione e il concetto del co-abitare. Quindi avranno un canale preferenziale tutti coloro che saranno per esempio, disposti a condividere gli spazi come la lavanderia, alcuni beni come la bicicletta o si renderanno disponibili alla creazione di gruppi di acquisto solidale o ancora di una banca del tempo interna, per aiutare gli anziani o fare baby sittering.
“Come anche la volontà di dar vita a un’attività di portierato sociale, e ancora un progetto per il “dopo di noi” delle persone disabili che con l’aiuto della comunità condominiale potranno ricercare una forma di vita indipendente”, dice Giuseppe Beccaria, presidente della Fondazione NoiAltri Onlus.
A aiutare l’organizzazione ci sarà un’associazione cittadina che affiancherà i condomini nella gestione della social housing. Insomma una bella idea, che a giudicare dalle domande già pervenute, sta riscuotendo molto successo e che sta prendendo piede in tutta Italia.
Per scaricare il bando clicca qui
Dominella Trunfio