Tadelakt e cocciopesto. Mai sentito parlarne? Si tratta di due tipi di intonaci impermeabili naturali, il primo marocchino, il secondo romano, che l’edilizia sta riscoprendo, grazie al rinnovato interesse per la bioarchitettura e i materiali naturali, dopo la massiccia diffusione del cemento dagli anni '50 che ha di fatto confinato alla nicchia del restauro l'uso di intonaci, malte, tinte a base di calce naturale.
Tadelakt e cocciopesto. Mai sentito parlarne? Si tratta di due tipi di intonaci impermeabili naturali, il primo marocchino, il secondo romano, che l’edilizia sta riscoprendo grazie al rinnovato interesse per la bioarchitettura e i materiali naturali, dopo la massiccia diffusione del cemento dagli anni ’50 che ha di fatto confinato alla nicchia del restauro l’uso di intonaci, malte, tinte a base di calce naturale.
E se attualmente in commercio ci sono quasi esclusivamente “premiscelati” (ovvero dei composti già pronti, che basta addittivare con acqua), non come in passato, quando in cantiere ci si confezionava la propria malta o intonaco partendo dalle materie prime, la soluzione resta quella dell’autoproduzione: “è come preparare una torna in casa o comprarne una al supermercato, con la differenza che almeno sul prodotto industriale c’è scritto cosa hanno messo dentro”, spiega Rete Solare per l’Autocostruzione, un’associazione che da due anni sta compiendo un lavoro di diffusione dell’impiego di queste calci naturali. Conosciamoli meglio.
Tadelakt. Si tratta di una tecnica d’intonacatura marocchina, molto antica, utilizzata in origine per impermeabilizzare le cisterne per la conservazione dell’acqua potabile, e poi nei rivestimenti di ambienti umidi come gli hammam e le fontane. Le sue straordinarie doti di impermeabilità sono paragonabili a quelle delle malte a base di cocciopesto impiegate dai Romani. La materia che rende unica il Tadelakt è il particolare tipo di calce debolmente idraulica, prodotta nelle vicinanze di Marrakech da artigiani berberi che si tramandano di generazione in generazione i segreti della selezione della materia prima e della cottura. Il termine Tadelakt deriva dall’arabo “dellek”, cioè “impastare, schiacciare” a testimoniare il fatto che solo attraverso un’attenta lavorazione della calce, impastata con acqua senza alcuna altra aggiunta, applicata in uno solo strato e successivamente schiacciata, levigata con pietre e lucidata con l’ausilio di sapone nero, si ottengono superfici impermeabili e di grande effetto estetico, che rendono unico il Tadelakt. Da non dimenticare le sue proprietà battericide e funghicide.
Cocciopesto. Il cocciopesto è formato da puro grassello di calce aerea addizionata a polvere ottenuta da coppi e laterizi frantumati. Questo aumenta la resistenza all’acqua e la possibilità di applicazione in esterno. Se opportunamente steso e trattato ha ottime proprietà idrorepellenti è può essere utilizzato per impermeabilizzare bagni o superfici a contatto con l’acqua. Le sue caratteristiche di traspirabilità e igroregolazione lo rendono ideale per il risanamento naturale dei muri umidi. È una tecnica fenicia adottata dai Romani, utilizzata in maniera massiccia in acquedotti, cisterne, strade, pavimenti e terme, che si ritrova tuttora in moltissime aree archeologiche in tutta l’area mediterranea. Viene usata come finitura per muri ma anche come pavimentazione, ed è tuttora praticata in Italia da artigiani professionisti. Può avere colorazioni che vanno dal giallo ocra al rosso chiaro a seconda del colore dei laterizi impiegati. È un materiale ideale per applicazioni di bioarchitettura perché naturale al 100%, oltre che di pregevole effetto estetico.
I laboratori per l’autocostruzione. La rete solare per l’autocostruzione propone dei laboratori – workshop per realizzare intonaci di tadelakt o di cocciopesto, approfondendo la ricerca sulle calci naturali e sulle diverse finiture, anche ricercando le tradizioni regionali (ad esempio marmorino veneziano, pastellone pugliese, ecc…). I partecipanti non sono solo artigiani professionisti, ma soprattutto persone interessate a queste tecniche che spesso realizzano poi l’intonaco a casa propria. Si inizia con una introduzione teorica per poi proseguire con la parte pratica, in cui si realizza, insieme ai corsisti, un bagno, una cucina, o una facciata.
Calendario dei prossimi laboratori:
. 24/26 maggio CASTEL DEL PIANO (GR): corso di intonaco cocciopesto per interni, costo 210 euro compresi due pasti e l’alloggio, casa del XV secolo alle pendici del monte Amiata
. 21/23 giugno ROBELLA (AT): corso di intonaco cocciopesto su facciata, costo 166 euro compresi due pasti, in ala settecentesca del castello di Robella
. 5/7 luglio ROBELLA (AT): corso di finitura e tinteggiatura a cocciopesto su facciata, costo 166 euro compresi due pasti, in ala settecentesca del castello di Robella
. 6/8 settembre, TORINO: corso di tadelakt per interni, costo 160 euro compresi i due pasti, in villetta in ristrutturazione nella precollina torinese
Per informazioni e iscrizioni info@autocostruzionesolare.it tel. 3202593653
Roberta Ragni
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