Ad Amburgo il primo bioedificio alimentato dalle alghe

E’ nato ad Amburgo, grazie ad Arup, il primo edificio alimentato dalle alghe. Sulla sua facciata sono presenti dei bireattori contenenti alghe che generano biomassa e calore in modo sostenibile. Il sistema permette inoltre di garantire l’isolamento dell’edificio sia dal punto di vista termico che acustico.

È nato ad Amburgo, grazie ad Arup, il primo edificio alimentato dalle alghe. Sulla sua facciata sono presenti dei bireattori contenenti alghe che generano biomassa e calore in modo sostenibile. Il sistema permette inoltre di garantire l’isolamento dell’edificio sia dal punto di vista termico che acustico.

Le alghe utilizzate rappresentano una fonte rinnovabile di energia e vengono definite come microalghe impiegabili in progetti di edilizia sostenibile. La facciata dell’edificio risulta essere ricoperta da pannelli di vetro che costituiscono dei bireattori adatti allo sfruttamento delle microalghe per la produzione di energia.

Al momento sono 129 i bireattori, delle dimensioni di 2,5 metri per 0,70 metri, ad essere stati posizionati sulle facciate sud-ovest e sud-est della costruzione. I bireattori vengono controllati da parte di un centro di gestione dell’energia ricavata dalla presenza del sole e delle alghe ed impiegata per la produzione di acqua calda.

Utilizzare processi biochimici applicati alla facciata di un edificio per la creazione di energia rappresenta un concetto davvero innovativo, secondo quanto dichiarato da parte di Jan Wum, a capo della ricerca Arup in Europa. Esso potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per la produzione di energia nelle aree urbane.

amburgo edificio alghe 2

amburgo edificio alghe 3

La visione del futuro di Arup prevede la creazione di edifici che possano essere in un certo qual senso “viventi”, per via della presenza delle alghe, le quali risultano in grado di rispondere automaticamente alle condizioni meteorologiche ed ai cambiamenti delle necessità di coloro che abitano all’interno di un edificio realizzato in bioedilizia.

Arup prevede che gli edifici di un futuro non troppo lontano, con riferimento al 2050, assomiglieranno a dei veri e propri organismi viventi, dotati di sistemi intelligenti in grado di autoregolarsi in base al clima e realizzati sulla base di un vero e proprio risparmio delle risorse naturali del pianeta. Avremo probabilmente edifici in grado di assorbire automaticamente la luce solare per produrre energia, per alimentare un sistema di illuminazione artificiale a zero emissioni.

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