Gli artefatti erano stati portati nel Regno Unito come “bottino di guerra” e ora vengono restituiti. La dimostrazione che, certo, possono tornare indietro eccome i beni culturali trafugati durante il colonialismo e ora esposti nei musei di mezza Europa
Il colonialismo è stato anche questo: trafugare opere d’arte altrui. Ed esattamente come accade per Koh-i-Noor, il diamante incastonato al centro della corona di Elisabetta II, e per mille altri oggetti dal valore inestimabile, ci sono popoli che ne richiedono la restituzione.
L’inglesissima Università di Cambridge ha così appena annunciato che restituirà alla Nigeria – che si è resa indipendente dal Regno Unito nel 1960 e che lo chiede da decenni – 116 “bronzi del Benin”, in realtà solo una piccola parte delle migliaia di manufatti portati in Inghilterra come “bottino di guerra” dopo che nel 1897 le truppe inglesi assaltarono il palazzo reale di Benin City, nella attuale Nigeria.
La loro fu una spedizione che mirava a consolidare il controllo coloniale dell’Impero britannico nella regione e, allora, quelle statue furono poi vendute per recuperare i costi della missione militare.
La Charity Commission ha considerato e approvato il ritorno di 116 oggetti storici, spesso indicati come bronzi del Benin, dal Museo di Archeologia e Antropologia dell’Università di Cambridge alla Commissione Nazionale dei Musei e dei Monumenti (NCMM) della Nigeria, fa sapere un portavoce. Mentre alcuni manufatti rimarranno a Cambridge in prestito prolungato, per assicurarsi che questa civiltà dell’Africa occidentale continui a essere rappresentata nelle esposizioni del museo e nell’insegnamento per i gruppi scolastici.
I bronzi del Benin – che sono principalmente realizzati in ottone ma includono anche alcuni oggetti in avorio e legno – furono presi dalle forze armate britanniche durante il saccheggio di Benin City nel 1897. Ad oggi, hanno un immenso valore culturale e storico e rappresentano uno dei massimi esempi dello stile artistico sviluppato nel Regno del Benin, che è esistito per oltre 700 anni prima di essere trasformato in un protettorato dall’Impero britannico.
L’annuncio di Cambridge arriva mentre le istituzioni e i musei sono sottoposti a crescenti pressioni per restituire i manufatti saccheggiati. A luglio, la Germania ha restituito due bronzi, mentre a ottobre, il ministro della cultura della Nigeria, Lai Mohammed, ha esortato il British Museum a seguire l’esempio della Smithsonian Institution, che ha restituito la proprietà di 29 bronzi del Benin alla Nigeria.
Solo il mese scorso, poi, l’Horniman Museum, nel sud di Londra, ha restituito i bronzi del Benin saccheggiati in Nigeria e all’inizio di questo mese il presidente del British Museum, George Osborne, aveva avuto colloqui con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, in merito al possibile ritorno dei marmi del Partenone.
La risposta di Downing Street? Non ci sono piani per cambiare la legge che impedisce al British Museum di restituire i marmi del Partenone alla Grecia. Very good!
Fonte: The Guardian
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