Addio a Alberto Asor Rosa, l’Italia perde un intellettuale straordinario e battagliero

CIi ha lasciati Alberto Asor Rosa, storico della letteratura, critico e saggista che ha dedicato tutta la sua vita all'università, facendo breccia nel cuore di intere generazioni di studenti, e all'impegno politico

All’età di 89 anni ci ha lasciati il grande Alberto Asor Rosa, critico e saggista divenuto uno dei più importanti protagonisti del dibattito culturale e politico degli ultimi decenni. Animato da uno spirito battagliero e dal suo amore per la cultura, ha lasciato un segno indelebile nel nostro Paese.

L’intellettuale è stato uno dei pilastri dell’Università La Sapienza, dove è stato ricercatore e docente di letteratura italiana per ben 52 anni. Le sue appassionanti lezioni erano partecipatissime. Per gli studenti, che lo avevano soprannominato La Sora Rosa e professor Palindromo, era divenuto un punto di riferimento.

L’insegnamento era la sua linfa vitale, tanto che dopo il suo pensionamento, scelse di dedicarsi di nuovo all’attività didattica nel 2006, come docente a contratto a titolo gratuito.

Esperto in letteratura italiana moderna e del periodo barocco, Asor Rosa è stato ideatore e direttore della monumentale Storia della letteratura Einaudi e di tante monografie. Il classico per eccellenza per lui “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto.

“L’età giusta per leggere l’Orlando Furioso intensamente e non distaccarsene più è fra i 30 e i 40 anni, quando uno è, ancora abbastanza giovane per ricordarsi che la realtà quotidiana non è tutto e già abbastanza maturo per capire che oltre il visibile esistono mondi che non vale la pena perdere” diceva.

Di formazione marxista, Alberto Asor Rosa è riuscito ad intrecciare la sua passione per la cultura con quella per la politica. Dal 1979 al 1980 è stato deputato per il Partito Comunista Italiano. Nel corso della sua vita a collaborato a diverse riviste, fra cui ”Mondo operaio”, ”Laboratorio politico” e, infine, ”Rinascita”.

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Fonti: Università La Sapienza/AGI

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