Il bipedismo degli esseri umani ha a che fare con le cime degli alberi (e gli scimpanzé potrebbero avere la risposta)

Un recente studio suggerisce una nuova chiave di interpretazione circa le origini del bipedismo nell'uomo, ribaltando precedenti tesi avanzate dagli esperti che riterrebbero i cambiamenti ambientali alla base dell'evoluzione del bipedismo umano

Il bipedismo nell’essere umano è passaggio più importante della nostra evoluzione, un tratto distintivo del lignaggio umano, ma come questo possa aver avuto origine rimane tutt’oggi un argomento molto controverso e dibattuto dalla scienza.

Contrariamente a quanto proposto, i primi ominidi non avrebbero iniziato a camminare in posizione eretta circa 7 milioni di anni fa per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante, quanto per raggiungere le cime più alte degli alberi e cibarsi dei loro frutti. A rivelarlo un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Science Advances.

Un team di ricercatori ha rivalutato le precedenti ipotesi che consideravano la trasformazione dell’habitat la causa primaria dell’evoluzione del bipedismo, non trovando riscontro nei dati raccolti sul campo. Per 15 mesi gli studiosi hanno tenuto sotto osservazione 13 scimpanzé selvatici, 6 femmine e 7 maschi, nella valle Issa, in Tanzania, registrandone i movimenti.

Il loro habitat naturale era infatti simile a quello dei nostri antenati. I risultati hanno mostrato come solamente poco più del 14% delle volte gli scimpanzé si muovevamo su due zampe sul terreno. La maggior parte del tempo veniva trascorso sugli alberi, su due zampe.

grafico bipedismo

@Science Advances

(Grazie al bipedismo) hanno potuto muoversi in modo sicuro ed efficace tra i rami flessibili e ad accedere a quanti più frutti possibile quando li trovano. Piuttosto che il tempo trascorso a terra a stimolare (il bipedismo), questo potrebbe averlo catalizzato, ma era già lì. E ciò trova perfettamente corrispondenza nella documentazione fossile perché tutti questi primi ominidi hanno adattamenti sia arboricoli che terrestri, ha dichiarato Alex Piel, antropologo e coautore della ricerca.

La loro ipotesi risulta tuttavia difficile da dimostrare in quanto non è detto che i nostri antenati abbiamo avuto comportamenti simili. I ricercatori credono però fortemente che il bipedismo sia sia evoluto in un contesto arboreo e che questo possa essere stato “probabilmente guidato dalla strategia di foraggiamento”, come si legge nello studio.

Fonte: Science Advances

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