Una bimba di 8 anni riscoprì l'esistenza di Babbo Natale grazie alle parole del New York Sun che la invitava a credere nella magia del Natale e in tutte le meraviglie di questo mondo che non possono essere viste. Solo perché non vi è prova di loro, non vuol dire che non esistano
Abbiamo tutti nella nostra infanzia scritto una lettera a Babbo Natale, lasciato sul tavolo dei biscotti e un bicchiere di latte per lui e osservato il cielo nella serata tra il 24 e il 25 dicembre sperando di poter scorgere la sua slitta trainata dalle renne.
E tutti abbiamo faticato a credere che Babbo Natale non esistesse, chiedendo conferma ai più grandi, confrontandoci con i nostri coetanei e accettando con non poca tristezza la realtà delle cose. Ma Virginia O’Halon, una bimba americana che nel 1897 aveva solamente 8 anni, non voleva accettarlo.
Virginia si è rivolta così al padre per scoprire la verità, dopo che i suoi compagni di classe le avevano rivelato ogni cosa sul “magico” Santa Claus. Il padre, un medico di Manhattan, ha proposto alla piccola di scrivere una lettera al New York Sun, essendo il giornale una fonte certa e avendo sicuramente la risposta alle sue domande. E Virginia lo ha fatto davvero.
Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon
La risposta del New York Sun fu formidabile, come del resto il padre di Virginia sperava, e comparve nel quotidiano del 21 settembre del 1897 con il titolo “Sì, Babbo Natale esiste”.
https://www.facebook.com/newyorkcitytales/photos/pcb.863397878445714/863397778445724/
Virginia, i tuoi piccoli amici si sbagliano. Sono stati influenzati dallo scetticismo di un’epoca scettica. Non credono se non vedono. Pensano che ciò che non sia comprensibile per le loro piccole menti non esista. […]
Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste proprio come certamente esistono l’amore, la generosità e la devozione e tu sai che abbondano e danno alla tua vita la sua più alta bellezza e gioia. Ahimé, come sarebbe triste il mondo se non ci fosse Babbo Natale. Non ci sarebbe dunque nessuna fede infantile, nessuna poesia, nessun romanticismo, per rendere tollerabile questa esistenza. Non dovremmo avere alcun divertimento, se non nei sensi e nella vista. La luce eterna con cui l’infanzia colma il mondo si spegnerebbe.
L’editore intendeva spiegare a Virginia che se una cosa non veniva vista allora non significava che questa non era reale. E gli esempi citati nel prosieguo dell’articolo sono pura poesia.
Non credere in Babbo Natale! Allora non credere nemmeno nelle favole! […] Nessuno ha mai visto Babbo Natale, ma non ci sono prove che non esista. Le cose più vere al mondo sono quelle che né i bambini né gli uomini possono vedere. Hai mai visto le fate danzare sul prato? Chiaramente no, eppure non c’è prova che non esistano. Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie che sono invisibili in questo mondo.
Puoi fare a pezzi il sonaglio del bambino e vedere cosa fa rumore dentro, ma c’è un velo che copre il mondo invisibile che né l’uomo più forte, né la forza unita di tutti gli uomini più forti che siano mai vissuti, potrebbe strappare. Solo la fede, la fantasia, la poesia, l’amore, il romanticismo possono spostare quel sipario e vedere e raffigurare la bellezza e la gloria superne al di là.
E poi le ultime toccanti parole “(Babbo Natale) continuerà a portare gioia nel cuore dell’infanzia”.
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